Con grande empatia, lo scrittore ci trasporta nella mente di Christopher, spiegandoci il suo modo di vedere il mondo, di rapportarsi con esso e gli altri. Mette in luce le difficoltà di adattamento riscontrate ai cambiamenti, ma, anche i suoi punti di forza. Non lasciatevi ingannare dal titolo, l' indagine sul cane ucciso è soltanto un pretesto, per entrare e analizzare il mondo da un' altra prospettiva, vederlo sotto una luce diversa.
Mark Haddon ci catapulta dentro la mente di Christopher su cui predomina la scienza, la logica, la matematica e in cui si fa fatica a rapportarsi con concetti più astratti e inafferabili come i sentimenti.
Ma, l' aspetto più bello di questo romanzo è che la sindrome di Asperger viene spiegata sotto molti aspetti, trasmettendo un messaggio molto positivo sulla diversità, poiché ci dà una visione molto più ampia di essa, senza attribuirgli la connotazione semplificativa di handicap. Mark Haddon scava in profondità, lasciando intuire che spesso e volentieri chi ha questa sindrome, riesce a vedere le cose con uno sguardo più attento e sensibile del nostro, che notoriamente ci consideriamo "normali"; ci spinge a mettere in discussione il nostro stesso concetto di "normalità".
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