Famoso per "Alta fedeltà" e "un ragazzo", Nick Hornby è uno scrittore dall'ironia inglese pungente, i suoi libri sono abbastanza scorrevoli e immediati, ma le storie dei propri personaggi non risultano quasi mai banali e scontate. Peccato che da "Come diventare buoni" c'è stato come un cambiamento di rotta nel suo modo di scrivere,forse mancanza di inventiva e di nuove idee. "Come diventare buoni" non sono mai riuscita a finirlo di leggere, la storia di una donna che divorzia da suo marito, non mi ha per nulla coinvolto, non capivo davvero che piega volesse prendere la storia e alla fine l'ho abbandonato per sempre, e per una come me che divora i libri è più che strano.
Non mi piace lasciare i libri a metà, mi crea una sensazione sgradevole di qualcosa di incompiuto, ma quando un libro mi risulta tanto odioso e fastidioso, non mi forzo neanche più e alla fine mi rassegno. Mi capitò di vedere " non buttiamoci giù" il film, un' americanata buonista, che si conclude con un lieto fine forzatissimo, così per curiosità ho voluto leggere il libro prestatomi dalla mia più cara amica. Sicuramente si presenta migliore del film, ma in realtà è una storia dal ritmo molto fiacco, mi aspettavo qualcosa di più accattivante, invece anche le battute ironiche sono stentate e forzate, e una tematica come quella del suicidio non è sulle corde del buon caro Nick Hornby, sembra una tematica che non gli appartiene affatto, che non conosce a livello personale, e allora perché farne un romanzo? Poi la storia non è neanche originale, ricordo di aver sentito parlare in precedenza, tanti anni fa, di un manga che trattava la stessa tematica " persone di diversa fascia d'età,di diversa astrazione sociale, con diversi vissuti e situazioni, che decidono di uccidersi e alla fine si incontrano, si riuniscono, e poi ci ripensano". Ovviamente poi le storie saranno diverse e trattate in maniera del tutto differente, ma secondo me la narrazione di Hornby non è stata molto efficace e sensata nel trattare un argomento di tale portata, mi aspettavo qualcosa di più.
Inoltre devo ammettere di aver apprezzato un po' di più il film per quanto riguarda la storia d'amore tra JJ e Jess, che ovviamente nel libro non è affatto menzionata, ma quanto meno rendeva la storia più accattivante. Non mi sento di dire che sia un pessimo libro, di libri ben peggiori ne ho letti, direi solo che era un libro con tante buone idee, ma che non sono state sviluppate nel migliore dei modi. Carino, ma non troppo, si poteva far di meglio. Resto dell' idea che "Alta fedeltà" e "un ragazzo" restino i migliori libri che abbia scritto, a meno che non mi ricreda leggendo altri libri poco conosciuti di quest' autore.
Non mi piace lasciare i libri a metà, mi crea una sensazione sgradevole di qualcosa di incompiuto, ma quando un libro mi risulta tanto odioso e fastidioso, non mi forzo neanche più e alla fine mi rassegno. Mi capitò di vedere " non buttiamoci giù" il film, un' americanata buonista, che si conclude con un lieto fine forzatissimo, così per curiosità ho voluto leggere il libro prestatomi dalla mia più cara amica. Sicuramente si presenta migliore del film, ma in realtà è una storia dal ritmo molto fiacco, mi aspettavo qualcosa di più accattivante, invece anche le battute ironiche sono stentate e forzate, e una tematica come quella del suicidio non è sulle corde del buon caro Nick Hornby, sembra una tematica che non gli appartiene affatto, che non conosce a livello personale, e allora perché farne un romanzo? Poi la storia non è neanche originale, ricordo di aver sentito parlare in precedenza, tanti anni fa, di un manga che trattava la stessa tematica " persone di diversa fascia d'età,di diversa astrazione sociale, con diversi vissuti e situazioni, che decidono di uccidersi e alla fine si incontrano, si riuniscono, e poi ci ripensano". Ovviamente poi le storie saranno diverse e trattate in maniera del tutto differente, ma secondo me la narrazione di Hornby non è stata molto efficace e sensata nel trattare un argomento di tale portata, mi aspettavo qualcosa di più.
Inoltre devo ammettere di aver apprezzato un po' di più il film per quanto riguarda la storia d'amore tra JJ e Jess, che ovviamente nel libro non è affatto menzionata, ma quanto meno rendeva la storia più accattivante. Non mi sento di dire che sia un pessimo libro, di libri ben peggiori ne ho letti, direi solo che era un libro con tante buone idee, ma che non sono state sviluppate nel migliore dei modi. Carino, ma non troppo, si poteva far di meglio. Resto dell' idea che "Alta fedeltà" e "un ragazzo" restino i migliori libri che abbia scritto, a meno che non mi ricreda leggendo altri libri poco conosciuti di quest' autore.