venerdì 3 agosto 2018

Anna,io, Anna di Klaus Rifbjerg

La follia pura, quella insensata, priva di spiegazione, ecco quello che rappresenta questo libro. La maestria di avere una vita perfetta e rovinarsela, a causa di un ossessione folle quella di voler uccidere la propria figlia. Anna rappresenta tutte quelle donne sposate represse, insoddisfatte che primo o poi finiscono per far qualcosa di pericoloso, insomma quelle che primo o poi ci scappa il morto.
Non so dire se sia o meno un libro bello o brutto, sicuramente rappresenta uno spaccato di realtà sgradevole, forse da questo tipo di realtà si preferisce chiudere gli occhi e non vederla,non vedere né sentire il notiziario del TG, che parla di madri che uccidono i propri figli. Ma in questo caso, la storia prende un' altra piega per non uccidere la figlia, finisce per far qualcosa di altrettanto folle, scappa con un delinquente in Italia.
Il finale si rivela insoddisfacente e sconclusionato, ma la storia in sé, non mi è tanto dispiaciuta, sarà che mi piacciono le storie strampalate, sarà che lo scrittore si rivela molto bravo nel descrivere e rappresentare la storia. La protagonista l'avrei presa a schiaffi, ma credo che lo scrittore lo abbia fatto di proposito a rendere la protagonista un personaggio insopportabile, per cui si prova una certa repulsione, ma allo stesso tempo compassione per la sua follia che la porta a fare un mucchio  sciocchezze che stravolgeranno la sua vita, in negativo si intende.

Non è una lettura affatto leggera, le prime pagine sono disorientanti, difficili e pesanti, inoltre il fatto che lei parli spesso di se stessa in terza persona l'ho trovato a dir poco fastidioso.

Non è un libro da tutti, è più uno di quei libri nella quale più della storia in sé, è più interessante l'introspezione della protagonista, la sua carica emotiva  e  il suo problema, il suo esordio di follia.

In un certo qual senso, si intuisce che il desiderio di uccidere la figlia, derivi come in quasi tutte le idee della persone pazze, dal "voler proteggere" la persona amata dalla vita stessa, dai dolori che essa comporterà, e non a caso si accentua che riveda la figlia come se fosse una piccola se stessa inconsapevole dei dolori e delle amarezze a cui andrà incontro. Insomma un libro del tutto folle, se avete il coraggio di volervi tuffare negli esordi della pazzia, questo libro farà di sicuro al caso vostro!





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