"Quei due cuori che non si compresero erano forse fatti l' uno per l'altra".
Nello stile Prosper Merimee ricorda molto Honoré de Balzac, inscena anche lui una commedia umana, solo che innesca sarcasmo, lasciando al lettore un sorriso amaro. In questo romanzo ottocentesco si va controcorrente, non si respira l' influenza del romanticismo, anzi è l' antitesi di quella corrente, ci si oppone ad essa.
Questa storia rappresenta una pesante critica al movimento letterario del romanticismo, come culturalmente induca a pensare al sentimento d' amore in un certo modo, a costruire delle aspettative, luoghi comuni e come questi possano trarre in inganno le persone.
Madame de Chaverly mette in dubbio di amare suo marito, lo stesso marito che ha sposato e credeva di amare, fino a lanciarsi tra le braccia di Darcy, un amico di infanzia, di cui scopre di essere "stata sempre innamorata", ma in realtà è tutto un inganno perpetrato per sfuggire alla monotonia matrimoniale e Darcy stesso che crede di amare Madame de Chaverly, si lascia trasportare dai desideri sessuali più che romantici. Si scopre che il marito tanto criticato e detestato è quello realmente amato e che ama a sua volta Madame de Chaverly.
L' amore spesso è troppo vicino per essere chiaramente veduto e si camuffa nell' abitudine e noia, tanto da non essere più riconosciuto; ne fanno le spese la povera Madame de Chaverly e il marito, per aver perso di vista i loro sentimenti, caduti nella quiete e routine matrimoniale.