Sicuramente è
uno di quei manuali da prendere con le pinze, nel senso mai da prendere alla lettera, intanto perchè
parlare di "Psicopatici" in questo senso è un termine generico e in chiave aperta, non si parla di casi generalmente riconosciuti dalla psichiatria, ma delle follie caratteriali di persone che ci stanno attorno, in tutti gli ambiti della nostra vita. Inoltre
la Mechler, sicuramente ha una preparazione sulla psicologia, ma non ha questa autorevolezza così forte, sopratutto per come è stato scritto il manuale, si vede che è stato elaborato con un intento anche ironico e spensierato, solo un modo "per vendere" e dare anche conforto a chi si sente appunto incompreso, oppresso e maltrattato da gente con dei profili alteri e supponenti, che si comportano come se nel mondo tutto gli sia dovuto e non si soffermano mai a pensare alle conseguenze delle loro azioni vili e maligne, a quale effetto e sentimento producono sugli altri. Almeno una volta nella vita ci si confronta con gente del genere, soprattutto se sia ha una certa sensibilità, e la propria autostima è vacillante, quanto un fuscello di paglia sospinto dal vento.
Questa forza indomita di presunzione e arroganza esercitata da questi individui, definiti "psicopatici" sulla carta, fa terra bruciata su soggetti con una certa sensibilità, ma loro ahimè non se ne accorgono neanche, o non se ne curano affatto.
Barbel Mechler mette un luce un aspetto interessante, questa necessità di essere sempre al centro dell'attenzione e di apparire sempre come quelli che hanno la verità in bocca, o di mostrarsi persone così intelligenti, impeccabili e perfetti, non è altro che una debolezza caratteriale, soprattutto quando le circostanze non lo richiedono affatto.
Un meccanismo di difesa che si attiva, per avere una sicurezza che evidentemente dentro non si possiede e quindi si necessità di convincere gli altri e sè stessi di quanto siano persone meravigliose e brillanti, quindi ecco che la Mechler suggerisce e consiglia, riportando degli esempi a volte davvero difficili e fastidiosi da seguire e leggere, per quanto sembrino costruiti a tavolino, toccando l'assurdità.
Mentre in altri casi, qualche esempio e suggerimento può risultare veritiero e ottimale, facilmente applicabile, ma credo che principalmente sia più un modo per dire "inutile prendersela, capiscili, compatiscili, cerca di non farti nemico lo psicopatico, ma piuttosto trova il modo di assecondarlo, ma senza farti il sangue amaro e lasciarti più colpire e toccare dalle loro cattiverie".
Molto spesso per educazione, e per nostri limiti caratteriali, non rispondiamo alle offese e restiamo lì a subire, anche disorientati dal comportamento degli altri che è del tutto inaspettato per la sua stessa scorrettezza, bene questo libro cerca di non lasciare che tu resti a bocca aperta e di stucco, senza trovare le parole giuste da dire al momento opportuno.
Di parole diplomatiche e ideali, ce ne sarebbero poi tante da dire, lei ne suggerisce un paio, anche se molte diciamo che possono non apparire affatto fattibili da poter dire, nel senso sarebbe bello poterlo fare, ma risultano troppo " provocatorie" soprattutto se lo psicopatico è un datore di lavoro, bè se si tratta ancora ancora di un familiare, forse si potrebbero anche tirar fuori, e se si vuole lasciare un attimino cuocere di rabbia un po' lo psicopatico, bè possono rivelarsi veramente ottime, ma bisogna anche edulcorare un po' le parole, per evitare di scivolare sulla via del torto.
Ho trovato interessati parecchie citazioni famose di noti scrittori, inoltre anche molte frasi e suggerimenti, quindi posso dire che vale la pena leggerlo, anche solo per semplice cu
riosità, poi non è libro impegnativo, si lascia leggere velocemente, nonostante qualche parte possa risultare irrealistica e paradossale per alcuni esempi riportati, infatti fatico a credere che siano degli esempi reali, ma semplicemente costruiti ad hoc per il libro.
Inoltre, una considerazione importante è quella di poter imparare molto da queste persone, perchè se è vero che loro si comportano così con noi, è anche vero che noi stessi gli permettiamo di maltrattarci, perchè ci riflettiamo negativamente, e lasciamo che l'opinione che loro hanno di noi predomini, non avendo un'autostima così ben salda o una personalità forte, che non si lasci influenzare dal giudizio altrui.
Quindi in fin dei conti, è anche colpa nostra, bisogna avere polso, e conoscere e aver a che fare con uno psicopatico è l'occasione giusta per crescere ed imparare a rafforzare la propria autostima, mettendo in luce quanto siamo migliori di loro, già solo per la nostra umiltà e il modo in cui siamo gentili e disponibili, senza fini opportunistici.
Queste sono le verità che il libro rivela, che ho particolarmente gradito, ritenendole espresse in modo efficace, chiaro e profondamente veritiero.
Riporto qui sotto degli estratti dal libro che mi sono particolarmente piaciuti:
-Un vecchio indiano era seduto con il suo nipotino davanti al fuoco.
Era già buio e il fuoco crepitava con le fiamme che guizzavano fino al cielo.
Dopo qualche istante di silenzio, il vecchio aveva detto "Sai come mi sento a volte? È come se nel mio cuore combattessero due lupi.
Uno dei due è vendicativo, aggressivo e crudele.
L' altro invece è buono, gentile e compassionevole".
Il bambino gli aveva chiesto:
"Quale dei due vincerà la battaglia per conquistare il tuo cuore?"
"Il lupo che nutro" aveva risposto il vecchio.
-"Gli individui emotivamente sani non riescono a credere che ci siano persone prive di vera empatia che aggrediscono gli altri in modo intenzionale e programmato, ecco che cercano addirittura giustificazioni per il loro comportamento riprovevole. Intrattenere un rapporto duraturo con questi individui, su qualunque piano si svolga, distrugge le proprie risorse, annienta la bellezza e la fiducia in sé stessi e non lascia altro che terra bruciata. Non conoscendo questi schemi psicopatici, la persona colpita mette in moto comportamenti distruttivi contro la propria persona, e cerca di difendersi e di trovare spiegazioni, cosa che viene interpretata soltanto come un' altra forma di debolezza. Proprio coloro che sono predisposti al senso di colpa diventano bersagli facili, facendo il gioco del loro aggressore. Suscitare sensi di colpa e utilizzarlo per i propri interessi è una loro grande specialità. E in questo modo le vittime sprofondano sempre più nel loro senso di inadeguatezza".