Su questo grande classico francese corposo ce ne sarebbero tante di cose da dire, ma cercherò di non dilungarmi troppo. Victor Hugo è uno scrittore a 360 gradi, ciò significa che cerca di ricostruire e delineare perfettamente la Parigi del Medioevo, e descrive perfettamente con molta accuratezza la cattedrale di Notre Dame, alla stregua di come farebbe un critico e conoscitore dell' arte e dell' architettura.
Ci possiamo figurare perfettamente la chiesa stagliarsi ai nostri occhi, attraverso le parole di Victor Hugo, è come immergersi dentro la Parigi Medievale. Victor Hugo al momento della lettura ci prende per mano e ci conduce in questo viaggio da intraprendere insieme a lui, alla stregua di una guida turistica; e oserei dire una guida molto singolare dato che ci catapulta anche in un' altro luogo, ma anche in un' altra epoca, insomma intraprendiamo un bel viaggio nel tempo e nello spazio.
Incredibile e stupefacente, cosa un vero scrittore possa fare con in mano inchiostro e calamaio.
Questo romanzo parla di un dramma d'amore, di sentimenti non corrisposti, femminicidio, caccia alle streghe, razzismo, superstizione e pregiudizi, ma non solo: Spesso, nelle trasposizioni cinematografiche si narra superficialmente di questo romanzo, focalizzandosi su questi temi, ma perdendo di vista l' obbiettivo principale di Victor Hugo, la storia di Esmeralda e di tutti gli altri personaggi che la incrociano e si innamorano perdutamente di lei sono un' espediente, per porre l' accento e l' attenzione su ben altro; non a caso il romanzo si chiama "Notre Dame de Paris" e non "Esmeralda", proprio perché Victor Hugo con questo romanzo intendeva stimolare ed esortare i francesi a tutelare e preservare il proprio patrimonio storico e artistico.
Infatti, è stato proprio grazie a questo romanzo che la cattedra di Notre Dame è stata conservata e restaurata per anni, ma sfortunatamente, come nel romanzo una parte della facciata ha preso fuoco nel 2019, e questo offre maggiore attualità al romanzo.
Inoltre, i temi secondari della storia non sono meno accattivanti, se pensiamo che purtroppo, questa storia resta ancora ai giorni nostri così vicina a noi, perché Esmeralda non è altro che una vittima di femminicidio, una donna che pecca semplicemente di essere bella, un po' smorfiosetta e zingara da far gola a tanti uomini, e ha la sfortuna di piacere all' uomo sbagliato, all'arcidiacono Claude Frollo che resta folgorato da lei a tal punto da esserne ossessionato.
Il personaggio di Frollo è ambiguo e contorto, in molti momenti del romanzo quasi lo si compatisce e si empatizza con lui, ma poi Victor Hugo ci permette di prendere le distanze da lui, e di farci capire che l' amore vero è puro, non è ossessivo, tossico e distruttivo, ma è quello che eleva l' animo umano anche quando non è corrisposto.
È Quasimodo alla fine, l' unico personaggio che nella sua tragedia ne esce in qualche modo vincente, o almeno incontaminato, perché mantiene nel suo amore per Esmeralda la purezza dei suoi sentimenti per lei, e quasi appare più bello e meno deforme con l' espressione da innamorato, seppur non corrisposto.
Questo romanzo è poesia e fiaba insieme,
è scritto talmente bene che non si sente il peso delle cinquecento pagine, insomma se piacciono i libri ben scritti non posso fare a meno di consigliarvelo.
Ovviamente, per un libro così lungo, non posso fare a meno consigliarvi un' edizione ben fatta, come quella "Deluxe della Bur" con tutte le immagini dell' epoca, così dettagliata e curata nei minimi particolari, ha persino le pagine belle spesse e preciso non mi pagano per fare pubblicità a questa casa editrice, semplicemente penso che libri così importanti, debbano essere letti con delle traduzioni ed edizioni accurate, e che siano in grado di rendere giustizia a scrittori classici così importanti.