In questo caso è il mare a fare da padrone, a prevalere persino sui personaggi.
Ho percepito questa emozione di profondo dolore, come nostalgia mista a malinconia, ma anche di liberatorio abbandono, come se si lasciassero scorrere tutte queste emozioni, lasciandole trasportare dalla forza violenta delle onde. Ammetto che, Baricco non è mai stata in cima alla mia lista di scrittori da leggere, anzi, tutt'altro! Mi interessava solo leggere "Seta", per
l' ambientazione giapponese, storia d'amore proibita e le sue atmosfere malinconiche, nostalgiche, miste a sereno e quieto abbandono, riprese e ben rappresentante nella trasposizione cinematografica.
Ora, leggendo questo libro ho capito che è parte dell' identità di Baricco, come scrittore ricreare queste sensazioni e trasmetterle al lettore.
Esiste una sola morale in questo libro, o almeno che, ho colto io da queste pagine: Bisogna lasciarsi cullare delle onde, nonostante, il loro impatto sia violento e doloroso. Sappiamo di non poter fermare e contrastare il mare, e appunto per questo, dobbiamo abbandonarci alla forza della corrente, mai sbatterci contro. Occorre lasciare che tutto fluisca, anche le emozioni negative, solo così buttandole fuori le lasciamo veramente andare , anche se, sono dolorose e violente, e ci fanno paura. Noi dobbiamo accettarle e tirarle fuori, così da liberarcene una volta e per tutte, perché soltanto così passeranno, e torneranno giorni migliori. Come serve la serenità, è necessaria altrettanto anche la tempesta, ed è sciocco volerla tenere a bada, più cerchiamo di controllarla e peggio sarà.
Ovviamente, il significato non è così esplicito e ho apprezzato che non sia un un autore di eccessiva e ridondante retorica, va per sottintesi, soprattutto verso la fine.
Mi è discretamente piaciuto, di sicuro, Baricco sa il fatto suo, sa scrivere sa trascinare e condurre il lettore dove vuole. Unica pecca molte situazioni e i personaggi stessi della storia appaiono poco chiari, risultano come abbozzi e si è generata in me tanta confusione, per distinguerli. Inoltre, anche il susseguirsi di svariate vicende tra i personaggi, non si capiscono benissimo.
Poi, un ulteriore difetto, però, forse, questa è una questione di gusto personale, io odio quando nella prosa ci sono troppe ripetizioni. Lo so, che ovviamente è stato un espediente ricercato da Baricco per dare musicalità, come se fosse una narrazione ballata, da cantastorie, ma all' ottava volta
( le ho contate) che nella seconda parte "il ventre del mare" si ripete l' espediente narrativo "La prima cosa è il mio nome, la seconda è lo sguardo... la terza i miei occhi...".
La prima volta fa scena dici bella idea, la seconda dici ok, carino, ma alla terza, la quarta, la quinta, la sesta, la settima e all' ottava - Basta! Volevo quasi lanciare il libro fuori dalla finestra.
Come, anche non sopporto gli scrittori alternativi, che inseriscono nei libri pagine di nulla. In questo caso ci sono descritti i quadri dipinti di un personaggio, ma con scritte addirittura le dimensioni della tela, descrizione dell' opera come se fossi dentro ad un museo, ma di quelli contemporanei brutti brutti: Quelli con le tele bianche. E allora, ti chiedi: "Si, ma questa cosa qui, che mi sta a significare?! Mi stai anche un po' prendendo per i fondelli!".
Lo so, cosa voleva dire, ovviamente, che è difficile rappresentare il mare, cogliere tutte le sue sfumature, perché senza occhi non si coglie la sua anima e non si capisce dove finisce; Ok, però, bastava semplicemente scrivere una volta, che il pittore non fosse riuscito a dipingere il mare, semplice e immediato, punto.
E invece, un capitolo intero con la descrizioni di questi quadri fittizi.
Oh, mi dispiace, ma io questi picchi estrosi non li sopporto nella scrittura, sarò troppo vecchio stampo, con un' eccessiva propensione alla letteratura classica, ma no, non mi piace.
A parte questo, nonostante le criticità da me riscontrate, nel complesso è un libro estivo e piacevole che si lascia leggere.
Tuttavia, non sarò mai una lettrice agguerrita di Baricco, proprio perché è uno scrittore un po' eccentrico per i miei gusti, ma, devo ammettere di essermi ricreduta su di lui e dai pregiudizi a lungo nutriti nei suoi confronti. Comunque, penso che, in questo ultimo periodo, io mi stia veramente ricredendo, in generale, sugli scrittori italiani, dai contemporanei ai classici.