Termino così il mio periodo per così dire di"nullafacenza" , con questo libro. A differenza di "Delitto e Castigo"in cui c'è una trama abbastanza lineare, questo libro di Dostoevskij non ha una vera e propria trama, ma si disgrega attorno al personaggio di Lev Nicolaevic Myskin che dalla Svizzera decide di tornare in Russia, per conoscere Elizaveta Prokov'enna una sua parente alla lontana. La lettura di questo libro può essere apprezzata solo da chi ama Dostoevskij, il suo stile e l'accuratezza in cui costruisce i suoi personaggi. Mi tocca persino ammettere che io stessa per quanto ami la scrittura Dostoevstojana, questo libro l' ho trovato molto meno piacevole rispetto a "Delitto e Castigo", troppe divagazioni e un numero esorbitante di personaggi. Ho dovuto farmi uno schema a questo proposito per raccapezzarmi fra tutti questi nomi russi, e continuo a chiedermi perché le case editrici non inseriscano nei libri un apposito promemoria con albero genealogico e una mini descrizione di alcuni personaggi, per facilitare la lettura ai lettori. Ma alla fine tra i tanti nomi russi, il personaggio più emblematico, travolgente e appassionante resta il principe Myskin per la sua ingenua bontà e fiducia verso il prossimo, un uomo eccessivamente idealista, soprannominato l' idiota proprio per questo suo modo di essere e anche perché affetto da epilessia. Questo ultimo elemento mi ha dato più volte modo di pensare, che nel personaggio dell' idiota ci sia qualcosa di molto autobiografico, e tante volte durante la narrazione mi sono figurata Dostoevskij stesso, e a me piace credere che sia appunto così, anche se non ho certezze al riguardo,a parte il continuo richiamo all' "epilessia", qualche declamazione "socialista e il continuo richiamo ad argomentazioni contro la pena di morte", e chi ha letto un po' qualcosa sulla vita di Fedor Dostoevskij potrà riflettere e convenire che ci sia qualche analogia con la personalità dello scrittore, poi è stato appunto condannato a morte per i suoi pensieri socialisti, e non mi pare un caso.
Poi un' altro personaggio di spicco femminile è Nastas' Ja Filippina Baraskova, una donna che ricorda la "Nana" tanto narrata da Emilie Zola, personaggio pazzo e maledetto, per il resto tutti gli altri personaggi con le loro astuzie e bravate non fanno altro che da sfondo al cospetto di questi due personaggi antipodi, ma di colossale fascino e bellezza umana.