giovedì 27 maggio 2021

Jude l' oscuro di Thomas Hardy

"Jude l' oscuro" di Thomas Hardy ha segnato la fine di Hardy come scrittore di romanzi, a causa dello scandalo e dello sdegno che il romanzo suscitò nell'epoca vittoriana e perbenista. Un vescovo bruciò il libro considerandola opera del diavolo, dato che Hardy si dimostrava contrario all' istituzione e sacramento matrimoniale in questo romanzo. Thomas Hardy sentendosi incompreso e frainteso decise di non scrivere più romanzi, ma di dedicarsi soltanto alla poesia.  
Trama: Jude ragazzo povero e orfano cresciuto dalla zia, desidera studiare all' università di Christminster, ma senza una borsa di studio è costretto a lavorare duramente come manovale, il suo sogno ben presto resterà irrealizzato. Poi, incontrerà Arabella donna che lo seduce e attira con l' inganno, fingendo di essere rimasta incinta ottiene il matrimonio da lui. Ma, la donna di cui si innamorerà veramente sarà la cugina Sue, ma essendo legato al matrimonio con Arabella, questo amore si rivelerà difficile e impossibile. Sue decide di sposare un vecchio professore, ma alla fine entrambi si accorgeranno di amarsi e desiderarsi reciprocamente, nonostante siano sposati con altre persone. Sue fugge e decide di vivere con Jude come amante, ma la società quando scopre che tra loro non sussiste alcun vincolo coniugale si ritroveranno a vivere in condizioni di miseria e povertà. La disgrazia si abbatterà sempre più su di loro, dopo essersi allontanati dal sacramento del matrimonio. Thomas Hardy in questo romanzo si dimostra pessimista, nichilista e ipercritico verso i dogmi della chiesa e della religione cattolica, soprattutto nei confronti dell' istituzione del matrimonio. Definisce il rapporto di convivenza tra Jude e Sue come un rapporto d'amore naturale, mentre quello con Arabella o quello tra Sue e il professore è solo limitato alle convenzioni sociali, alla costruzione artificiosa e bigotta del matrimonio, nulla di più. Tuttavia, gli atteggiamenti di Sue da donna emancipata e aperta mentalmente perdono di senso logico, andando avanti nella narrazione. È vero ci sono state delle tragedie che possono aver tramutato le idee di Sue da spingerla ad una religiosità estrema, da spingerla a ricongiungersi al marito non amato, eppure mi è parso un estremismo drammatico forzato. Bisogna però considerare che, Thomas Hardy si colloca in un periodo in cui la religione esercitasse un grande potere per la società e quindi alla luce di quell' epoca, appare plausibile che Sue potesse percepirsi come una peccatrice, interpretando la disgrazia di aver perso i propri figli in tenera età, come una punizione divina, però, che depressione! Sicuramente, Hardy mette in luce come la religione portata all' esasperazione e al fanatismo su persone disperate possa produrre più danni che del bene. 
Mi è piaciuto, ma l' ho trovato piuttosto oscuro ed avvilente. Jude è un personaggio maschile sensibile e intellettuale, ma se in un primo momento lo ami, più avanti lo detesti, si trasforma in un personaggio che si autocommisera, piange addosso, insomma senza spina dorsale, come anche Sue che perde sempre più la sua forza caratteriale, di fronte le avversità dell' esistenza e della società. Si sfocia in un decadentismo esasperante. Mentre in "Tess d'urberville" per quanto ci fosse un finale drammatico, si dava l' idea di un personaggio femminile che comunque riesce a lottare e a sottrarsi  alle convenzioni sociali, facendone anche le spese, ma si respirava veramente una grande resistenza e forza d'animo in Tess, mentre Jude e Sue si dimostrano degli inetti inconcludenti. Soprattutto Sue, un personaggio lunatico che preferisce tornare dal marito, in nome di una religione in cui prima neanche credesse, lasciando l' uomo amato in balia della malattia e disperazione.Un romanzo bello, ma che perde il suo savoir-faire andando avanti... 

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