E la domanda che il lettore si pone, che lo spinge a leggere questo romanzo è perché? Il libro si pone un po' come un libro di formazione, Jules è una ragazza in fase di crescita, che rimane comunque inconsapevole di sé stessa e del suo corpo femminile, fino a che con la curiosità di una ragazzina che vuole scoprire il sesso non si imbatte in degli uomini che approfittano di lei della sua innocenza e incoscienza. Quello che risulta imperdonabile e scabroso in questo libro è il modo in cui molti uomini si comportino con lei, e il fatto che non venga fornita a Jules un'educazione sessuale, come il sesso venga taciuto come tabù e Jules si ritrova a doverlo conoscere attraverso esperienze sessuali sbagliate, in modo piuttosto spiacevole e confusionario, oserei dire, a causa dell' ipocrito e bigotto puritanesimo cattolico e maschilista, in cui la donna è poi sempre la colpevole, provocatrice e peccaminosa.
Per esempio, la protagonista si confessava, raccontava le vicessitudini con gli uomini a padre Dario, ma mai che il prete abbia osato aprirle gli occhi, chiarirgli come stessero le cose, sempre a colpevolizzare una povera ragazzina vittima anche di abusi sessuali, con uomini molto più maturi di lei, che avevano maggiormente coscienza di cosa stessero facendo rispetto a lei.
È uno schifo, devo dire che mi ha veramente disgustato il modo in cui la protagonista venga trattata dagli uomini, e il modo in cui il prete si comporti con lei dandole sempre addosso, come se fosse sempre colpa di Jules, mentre gli uomini restino sempre impuniti.
Sicuramente, a quei tempi un libro del genere suscitò scandalo perché Jules a differenza di altre protagoniste non ricerca l' amore, ma disperatamente e spasmodicamente il piacere sessuale, e scopre che nessun uomo riesca a colmarlo. Vede gli uomini saziarsi facilmente, culminare nel godimento, mentre lei ne resta sempre avvilita e insoddisfatta.
È la prima volta che in Italia un libro osa parlare di argomenti come sessualità femminile in modo così spigliato e aperto, raccontando anche approcci sessuali fra donne ed è plausibile che a quei tempi fosse ancora un argomento ritenuto scabroso.
Siamo stati sempre indietro rispetto agli altri paesi e questo libro lo dimostra, perché nell' ottocento già Colette scriveva di Claudine, raccontando dei suoi approcci libertini. Comunque, il romanzo resta ancora attuale e piacevole da leggere, anche se pecca di poca introspezione, mi sarei aspettata una narrazione più densa e analitica, ma capisco anche che i tempi non erano ancora fertili per poter parlare liberamente di certi argomenti, quindi, sicuramente l' autrice stessa si sarà anteposta di per sé qualche freno, e in fondo e credo che sia spinta, anzi oltre l' inaudito per i tempi in cui è stato scritto.
Il finale mi ha lasciato un po' basita, ma non intendo spoilerare niente, lascerò giudicare voi sulla conclusione della storia.