Concedetemi un commento un po' ignorante: Troppi scacchi; giustamente, era probabile che fosse così, che si parlasse appunto di scacchi, e mi affascinava leggerlo proprio per questo, perché mi era piaciuta tanto la serie breve su Netflix, pur non avendo idea di come si giochi a scacchi. Sì, a livello più o meno basico ed elementare qualche regolina la conosco, ma per il resto buio totale perché è un gioco molto di logica e complesso.
Esistono mosse con dei nomi particolari che vengono citate spessissimo nel corso del romanzo, e una cosa che mi sono chiesta più volte durante la lettura è stata perché le case editrici non abbiamo voluto almeno fare degli approfondimenti? Inserire a parte nella pagina dietro o qualche asterisco a piè di pagine, per spiegare queste misteriose e fantomatiche mosse?
Non dico che dovessero creare un manuale di scacchi, ma quanto meno svelare e chiarire un paio di cosette al lettore medio, che si trovi piuttosto spaesato nella lettura di questa storia.
Tuttavia, questa carenza io non la rimprovero allo scrittore, ma più alle case editrici che hanno pubblicato il libro soltanto per puro marketing, spinti dal successo della serie TV, senza dedicarci un minimo di cura editoriale di cui io penso avesse invece strettamente bisogno.
Non rimprovero questa mancanza allo scrittore, perché lui sta raccontando una storia, e se doveva stare lì a spiegare ogni minima regola degli scacchi sarebbe stato troppo prolisso e si sarebbe persa la fluidità e l' efficacia del testo, tuttavia, però senza conoscere bene il gioco degli scacchi, può diventare una lettura molto ostica, tecnica e quasi faticosa da proseguire.
Quindi, forse sarebbe bene prima leggersi un manuale di scacchi ed essere un giocatore professionista e appassionato agli scacchi, e poi leggersi questo libro, altrimenti vi guardate la serie Netflix e vi appare tutto più trasparente, riassuntato e semplice da capire per noi comuni mortali, che di scacchi non ne capiamo nulla.
Poi, come posso dire, mi aspettavo una lettura più formativa e godibile, e invece mi sono accorta che ad un certo punto la crescita di Beth Harmon si arresta, rimane ferma in una fase di stallo, non avviene un cambio di rotta, non esiste progressione in realtà, ci si ferma agli scacchi, ha un finale un po' triste , ma non è quello il punto, mi aspettavo anche una maggiore indagine psicologica del personaggio, e invece, mi è parso che il libro non abbia aggiunto nulla di nuovo, e che anzi su molti aspetti la serie su Netflix sia stata molto più esaustiva ed efficace nella costruzione della personalità di Beth e nel raccontare il suo senso di insoddisfazione e solitudine, che la spinga sempre verso delle dipendenze dalle pillole e da alcool , ma poi, senza voler romanzare la sua passione per gli scacchi, in realtà denotiamo che anche gli scacchi sono una sua ossessione e dipendenza insalubre, che non la conduca a vivere a pieno la sua vita, e quindi, continuerà spasomadicamente a giocare fino all' infinito, per tutta la vita.
Mi è piaciuto questo aspetto, il fatto che si metta anche un po' in discussione il fatto che la passione, la propensione e la bravura in qualcosa sia necessariamente un qualcosa di bello e positivo, mentre in tanti casi la genialità e la capacità in molti casi stia proprio nell' espressione di un malessere interiore, da cui la persona voglia assolutamente fuggire, e attraverso quella sua passione riesca a rifugiarsi per non vivere in realtà, pienamente la propria vita e non fare i conti con i propri problemi psicologici.
Alla fine, non dico che sia un brutto romanzo, ma non mi ha entusiasmato particolarmente, forse perché avevo già visto la serie su Netflix che è stata realizzata molto bene e abbastanza fedele al libro,quindi non mi ha particolarmente dato di più di quello che potesse darmi la serie.Tuttavia, quando giocano a scacchi mi è piaciuto spesso come è stato anche nella serie, tuttavia, nel libro ecco in questo è stato forse più preciso lo scrittore, nel descrivere il gioco di sguardi che avviene tutte le volte tra Beth e i suoi avversari, da diventare in certi momenti un gioco di tattica sensuale, e da lì forse capiamo perché continua imperterrita a giocare, forse, in fondo è un modo per incontrare l' altro, per entrare in relazione con altri esseri umani, dato che non riesca a farlo nel modo naturale e comune in cui lo facciano gli altri. Perché Beth riesce a sedurre i suoi avversari attraverso le sue mosse complesse e articolate, tanto che a conclusione della partita molti la abbracciano e le fanno i complimenti restando abbagliati e folgorati da lei, tanto da spingerli ad un sentimento di sportivo affetto, e forse alludendo anche a qualcosa di più.