sabato 30 dicembre 2023

La guardia del corpo di Robert Tine/ Lawrence Kasdan

Leggere il libro o guardare il film più o meno la stessa cosa, non c'è nulla di differente, anche se forse alcuni dettagli trash nel film sfuggono o appaiono meno chiari, da passare tutto sommato per buoni e accettabili. Ne avevamo veramente bisogno? La risposta è ovviamente NO. 
Bastava e avanzava sicuramente il film. Tuttavia, io non potevo fare a meno di leggerlo quando me lo sono trovato davanti in bookcrossing.
Dovevo assolutamente leggere il romanzo del mio film dell' infanzia/ adolescenza.
È uno di quei film romantici stupidi, pieno zeppo di cliché, però è quel genere di storia che da ragazzina ti fa sognare e poi io amavo da morire Kevin Kostner. Rimango comunque sempre affezionata a questa storia, anche se ne riconosco inevitabilmente tante pecche e alti livelli di trash che sicuramente da ragazzina ignoravo o comunque nel film appariva forse più sfumato ed edulcorato. 
Per esempio, perché alla fine è un' altra guardia del corpo ad attentare alla vita di Rachel? Movente? Soldi? Competizione e rivalsa verso Frank Farmer? Boh, tutto questo resta un bel mistero.
Tante cose appaiono poco sensate e chiare, ho capito volersi focalizzare sulla storia d'amore, ma un minimo di senso e spiegazione logica agli eventi a quello che accade non si vuole dare? Ma comunque, a noi appassionate del cult romantico anni 90' "la guardia del corpo" piace così, in tutte le sue sfaccettature no sense e trash. 
Certo, senza sentire gli acuti sorprendenti di Whitney Houston a riempire i profondi buchi di trama si perde tanto delle emozioni del film, e hai tempo di riflettere, anche troppo, sulla ciofecata su cui ti sei appena addentrata. No, era meglio continuare a ignorare alcuni aspetti incongruenti e no sense del film, non è stata una gran bella idea voler trasporre una storia che era riuscita a diventare un cult grazie a Withney Houston che era persino riuscita persino a camuffare tutti i suoi difetti e pecche, e a lasciartelo godere senza farti troppe domande; o quanto meno venivi distratta dalla voce incredibile di lei e da un giovane avvenente Kevin Kostner. 
Mentre nel libro chi è che ti distrae? Il traduttore che ti strappa una risata perché lo ha persino editato male, con moltissimi errori ortografici di battitura, rendendo evidente che neanche lui aveva voglia di portare avanti questo lavoro, ritenendolo lui stesso un vero e proprio flop. 
Massima comprensione e supporto al traduttore che lavorava dietro le quinte di questo pseudo- romanzo, dopo tanti studi, sacrifici e fatica per lavorare in una casa editrice , e poi ti ritrovi a dover tradurre "la guardia del corpo". No, vabbè sto male.

mercoledì 27 dicembre 2023

Quadriglia di Sylvia Thorpe

Si tratta di una commedia romance in costume spensierata e di semplice lettura. 
Si va quasi subito dritto al punto delle dinamiche amorose fra i personaggi, forse anche troppo speditamente da trovarlo un po' piatto e superficiale. Mi aspettavo che il momento della danza, della fantomatica quadriglia accadesse qualcosa di interessante, o che venisse raccontata quanto meno l' esecuzione di questo ballo, e invece persino il titolo appare quasi buttato lì a caso. Non è stata una lettura sgradevole, ma neanche la più bella e originale di questo genere, per carità non mi aspettavo di certo gli alti livelli di Jane Austen, ma neanche questo. Una caratterizzazione dei personaggi veramente ai minimi termini, per non parlare delle ambientazioni pressoché inesistenti, ma ok magari è una scelta stilistica l' autrice vuole più focalizzarsi sugli intrighi e le dinamiche amorose e psicologiche fra i personaggi, ma anche quelle sono poco avvincenti; solo banali equivoci che si risolvono anche fin troppo frettolosamente senza neanche provocare chissà quali grandi conseguenze.
Diciamo che, come autrici più leggere nel romance  commedia in costume ho preferito libri come "il figlio del diavolo" di Georgette Heyer che era riuscito anche a divertirmi strappandomi qualche risata o il meno noto "Lydia" di Clare Darcy.

martedì 26 dicembre 2023

Il castello errante di Howl 🏰 di Diana Wynne Jones

È uno di quei rari casi in cui il film è meglio del romanzo. Diana Wynne Jones si dilunga molto in descrizioni eccessive, tanto da annoiare il lettore, poi però sugli incantesimi e sui meccanismi magici è caotica,  non  abbastanza esaustiva. Non so se sia pure colpa di una traduzione realizzata male, ma nel corso della lettura si fa fatica a seguire e a capire perfettamente il corso degli eventi. Poi, sicuramente molti aspetti del romanzo sono stati tralasciati da Hayao Miyazaki, per esempio che la protagonista Sophie, lei stessa sia in possesso di alcuni poteri, poi anche tanti altri personaggi sono stati eliminati, non inseriti nel film, ma in effetti alcune cose sono state ritenute un po' marginali ai fini della trama, e diciamo che Miyazaki ha voluto rendere la storia più lineare, rispetto al groviglio di incantesimi, personaggi, trame e sottotrame che l' autrice ha buttato dentro al calderone, senza però fare un po' di ordine. Tuttavia, il finale appare per molti aspetti più incisivo, carino e romantico nel romanzo, però che mal di testa, è stata una lettura veramente macchinosa e difficile da proseguire e badate bene che lo abbiamo letto in due, è stata una lettura di coppia, e mi aspettavo, speravo che potesse tanto piacere al mio ragazzo estimatore del film d'animazione il castello errante di Howl e invece mi accorgo che con questo regalo devo aver fatto un bel buco nell' acqua,rimane però il ricordo piacevole di essere comunque riusciti a leggerlo insieme, nonostante la lettura fosse astrusa e complicata.

martedì 19 dicembre 2023

Vado a Shanghai per comprarmi un cappello di Bamboo Hirst

Ho preso questo libro in bookcrossing credendolo erroneamente un romanzo, e invece è una ricostruzione storica di Shanghai della sua evoluzione artistica,etnica e culturale fino ad arrivare alla Shanghai che conosciamo oggi. Nel complesso è un libro veramente interessante, riporta tanti eventi storici sconosciuti a noi occidentali, come per esempio le guerre che ci sono state fra i cinesi e i giapponesi nella contesa di Shanghai. Sicuramente, dopo aver terminato questo libro, mi sono fatta un'idea nuova e diversa di Shanghai rispetto a quella che ho sempre posseduto da occidentale. Ma credo che il modo ideale per spiegare questo libro sia quello di riportare le parole della stessa autrice, che è stata testimone di tutte le sue evoluzioni, vivendole in prima persona. Estratto dal libro:
"Oggi la città si presenta con una spigliatezza, una sfacciataggine e un'arroganza che rivelano un dinamismo e una capacità organizzativa senza pari nel resto del paese, ma, ai miei occhi, è priva del glamour e del fascino che l'hanno resa un tempo un'icona internazionale.
Il ricordo di allora trema come un miraggio. La memoria oggi mi dà una grande delusione qui a Shanghai, perché ciò che vedo non si accorda con i miei ricordi. E mi sento smarrita di fronte a questa metropoli sgargiante come un appartamento di nuovi ricchi.Nonostante domini il putonghua, la lingua ufficiale del paese, tracce del passato rimangono nel sibilante dialetto di Shanghai: quel gergo locale che tante volte avevo sentito da piccola risveglia in me onde di ricordi. E ogni ricordo, anche sonoro, è la memoria del cuore.
Permangono nell'aria della città alcuni odori che richiamano i sapori e le delizie della sua tavola: il granchio del lago Yangcheng e l'aringa di fiume che generazioni di shanghainesi hanno apprezzato. I perenni profumi di frutta e di tuberose e l'odore di terra umida che si mescolano a quello salmastro di pesce secco ridestano in me, ancora una volta, un'intensa nostalgia."



martedì 12 dicembre 2023

Occhi nel buio di Barbara Vine

In un romanzo con un titolo del genere si presuppone l' inizio di un bel  giallo o thriller, e invece no. Questo libro si focalizza sulle dinamiche familiari dell' assassina, che sarebbe la zia della protagonista, ma senza un nesso sull'omicidio, ci sono tanti eventi e dialoghi che ai fini della trama sono veramente noiosi e marginali.  L' unico vero mistero che aleggia per tutto il libro, è capire perché la zia è stata condannata alla pena di morte, chi ha ucciso, peccato che questo genere di enigma ha scatenato su di me solo irritazione, ed è stato l' unico motivo che mi ha spinto a volerlo terminare, solo per sapere chi era stato ucciso e per quale motivo. Peccato che le motivazioni, tutte le dinamiche che sono state raccontate perdessero continuità e motivazione sul finale. È come se l'autrice volesse suggerire delle cose sull'omicidio, ma poi non le abbia volute approfondire e chiarire del tutto, e il movente viene reso un po' assurdo, e meno forte rispetto a tutto quello che avesse raccontato per l' intero romanzo. Quello che intendo dire , è perché raccontare determinati eventi se poi non hanno ripercussioni vere sul movente dell' omicidio? Troppi dettagli inutili che non portano a niente, un vero buco nell' acqua, per carità non dico che sia tutto da buttare, ma che noia. Il titolo è stato ingannevole, volevo un bel thriller da leggere ad Halloween, e invece... una vera delusione.

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La signora delle camelie di Alexandre Dumas fils

Questo libro volevo leggerlo da tantissimo tempo, e stranamente l'ho trovato meno pesante di quello che credessi, in tre giorni l'h...