martedì 19 dicembre 2023

Vado a Shanghai per comprarmi un cappello di Bamboo Hirst

Ho preso questo libro in bookcrossing credendolo erroneamente un romanzo, e invece è una ricostruzione storica di Shanghai della sua evoluzione artistica,etnica e culturale fino ad arrivare alla Shanghai che conosciamo oggi. Nel complesso è un libro veramente interessante, riporta tanti eventi storici sconosciuti a noi occidentali, come per esempio le guerre che ci sono state fra i cinesi e i giapponesi nella contesa di Shanghai. Sicuramente, dopo aver terminato questo libro, mi sono fatta un'idea nuova e diversa di Shanghai rispetto a quella che ho sempre posseduto da occidentale. Ma credo che il modo ideale per spiegare questo libro sia quello di riportare le parole della stessa autrice, che è stata testimone di tutte le sue evoluzioni, vivendole in prima persona. Estratto dal libro:
"Oggi la città si presenta con una spigliatezza, una sfacciataggine e un'arroganza che rivelano un dinamismo e una capacità organizzativa senza pari nel resto del paese, ma, ai miei occhi, è priva del glamour e del fascino che l'hanno resa un tempo un'icona internazionale.
Il ricordo di allora trema come un miraggio. La memoria oggi mi dà una grande delusione qui a Shanghai, perché ciò che vedo non si accorda con i miei ricordi. E mi sento smarrita di fronte a questa metropoli sgargiante come un appartamento di nuovi ricchi.Nonostante domini il putonghua, la lingua ufficiale del paese, tracce del passato rimangono nel sibilante dialetto di Shanghai: quel gergo locale che tante volte avevo sentito da piccola risveglia in me onde di ricordi. E ogni ricordo, anche sonoro, è la memoria del cuore.
Permangono nell'aria della città alcuni odori che richiamano i sapori e le delizie della sua tavola: il granchio del lago Yangcheng e l'aringa di fiume che generazioni di shanghainesi hanno apprezzato. I perenni profumi di frutta e di tuberose e l'odore di terra umida che si mescolano a quello salmastro di pesce secco ridestano in me, ancora una volta, un'intensa nostalgia."



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