Non sono per le saghe, ma, questo libro mi ha tentato per via dei temi sensibili e delicati che vengono comunque pressomodo raccontati, si parla di "violenza sulle donne", e così avendo già visto i film svedesi e quel rifacimento americano che non mi aveva del tutto soddisfatto, eccomi a leggere il libro.
Devo ammettere che come caratterizzazione dei personaggi, il libro è molto più approfondito e accurato e se vogliamo ha anche una piega tenera e romantica, Stieg Larsson ci racconta un aspetto diverso e inedito di Lisbeth che nei film non emerge quasi mai, se non in maniera del tutto forzata.
Il libro a mio modesto parere, non ha una prosa distintiva che brilla per originalità,
è molto anonima , ma bisogna anche considerare che è un libro thriller/ giallo fiction di intrattenimento focalizzato molto sugli avvenimenti.
Inoltre, Larsson non mi pare fosse un vero e proprio scrittore, nasceva come giornalista, e in effetti, Il protagonista appare un po' come un suo alter ego per molti aspetti della sua vita privata.
Quando Larsson si cimenta nelle descrizioni è un vero disastro, si focalizza su aspetti poco esaltanti e interessanti, come l' arredamento dei mobili dell' Ikea, insomma nulla di poetico solo tanta noia superflua di cui si poteva fare a meno.
Diciamo che non aggiunge molto il libro rispetto ai film , però fornisce un quadro più nitido e completo delle vicende e dei personaggi, e dona anche maggiormente un effetto suspence e di sorpresa cosa che nel film americano per esempio risultava carente: Lo spettatore scopre praticamente gli indizi sul momento in cui il protagonista è già in azione, o comunque è lui a chiarire allo spettatore attraverso l' espediente delle azioni cosa ha scoperto e sta accadendo, cosa che fa perdere un po' il senso del giallo e del mistero.
Poi, ovviamente ci sono delle pecche che di per sé si presentano anche nel libro.
Si sottolinea spesso che l' assassino citasse le scritture, ma da conoscere veramente dei passi scrupolosi e approfonditi della bibbia e commettesse gli omicidi con questo collegamento religioso, ma poi, questa pista e il senso di questa considerazione si va a perdere completamente.
Stieg Larsson non si voleva inimicare gli esaltati religiosi?! Aveva forse già troppi nemici antisemiti e di estrema destra?! Devo dire che per molti aspetti ho trovato più interessante, leggere sulla sua vita e sulla diatriba giudiziaria della sua convivente assidua contro i familiari di Larsson, per la successione testamentaria dopo la sua morte, rispetto al libro in sé. Tuttavia, è un libro che ha lasciato il segno nell' immaginario collettivo per quella famosa scena di Lisbeth che si vendica del suo aguzzino, e che nonostante sia una storia narrativa come dire di intrattenimento, spedita e immediata riesce comunque a trattare dei temi seri, e a toccare il cuore del lettore.
Appassiona e coinvolge quando ovviamente Stieg Larsson non si perde nelle sue congetture ingannevoli, come quelle sulla Bibbia, oppure, quando ti descrive per filo e per segno come si svolge per esempio una riunione nel consiglio di Millennium per decidere sul destino della rivista e come vengono tipo ripartiti i soldi fra gli investitori e responsabili.
E il lettore medio spontaneamente pensa
" Insomma, Larsson non sono il tuo fottuto commercialista contabile non me ne frega niente! Andiamo avanti, te ne prego!".
Da qui si intuisce che Larsson ne sa che è stato veramente gestore di una rivista, ma ai fini della trama, mi domando a cosa serve?! Assolutamente a niente, solo a fare chiudere le palpebre al lettore, o a fargli venire la tentazione di compiere l' inaudito per un lettore forte, ovvero il fantomatico salto della pagina. Insomma, anche meno dettagliato, e avrei apprezzato di più.
Poi, alcuni pensieri dei personaggi appaiono un po' sciocchi, da caricatura fumettesca e nei film ricorre il tentativo di omettere o di cambiare alcune dinamiche nelle vicende forse per dargli un aspetto più verosimile e credibile.
Comunque, nonostante la mia iper-criticità, devo dire che l' ho trovata una lettura gradevole , uno di quei libri che ha il potere di catturarti e coinvolgerti perché vuoi comunque sapere come andrà a finire, e nel romanzo anche la storia sentimentale tra i protagonisti in fondo ti appassiona.
La Lisbeth del romanzo è molto più coinvolgente e interessante, perché sotto la corazza che indossa dimostra anche di poter essere tenera, e di possedere delle debolezze e fragilità, e poi diciamo che con l' incontro con il protagonista subisce anche delle evoluzioni, mette in discussione sé stessa, facendo intuire che alla fine, sono anche le persone che incontriamo nel cammino che ci formano e determinano chi siamo, e il nostro modo di interagire con il mondo e gli altri.
Sto già con il secondo libro fra le mani, e noto che è anche un libro per così dire di formazione su Lisbeth, cosa che nei film veniva a mancare.