In questo diario la nonna rivela dei segreti familiari sconvolgenti, le sue esitazioni, imperfezioni e fragilità umane e quelle di sua figlia (madre di sua nipote).
Racconta del rapporto difficile con sua figlia e sua nipote, della loro incomunicabilità e della difficoltà di entrare in sintonia, senza invadere i propri spazi.
La Tamaro ci fa intuire che spesso pur volendo bene alle persone care, non riusciamo a comprenderle e a dare loro ciò di cui hanno bisogno, non per cattiveria, ma, perché non ne siamo in grado, non ci sono stati dati gli strumenti, le rassicurazioni adeguate per farlo a nostra volta con gli altri.
Diventare madre è difficile, ci si ripromette di non commettere gli stessi errori della nostra madre, ma, inevitabilmente degli sbagli si commetteranno sempre, forse, anche diversi e ben peggiori.
In realtà, poi, nell' età adulta le figlie diventano persone a sé che devono essere in grado di andare avanti e superare anche i danni che sono stato creati dalle proprie famiglie.
Crescere significa discostarsi, prendere un'altra via e direzione e questo non dipende più dalla famiglia d'origine, ma da sé stessi, dalla propria volontà.
È molto tenero, ma allo stesso tempo struggente e riflessivo.
È un libro che apparentemente può apparire un po' banale e scontato.
Forse, un po' sovrabbondante di frasi fatte, però, devo dire che in qualche modo mi ha lasciato dentro qualcosa.
Mi ha indotto a pormi delle domande sulla mia esistenza e su quelle di ognuno di noi.