lunedì 22 novembre 2021

La chimera di Sebastiano Vassalli

Questo romanzo storico riporta in vita il seicento nell'Italia settentrionale, tra Milano, in particolar modo Novara, e poi Zardino, un paesino piementose che ormai non esiste più. È un libro denso di storia medievale, riporta tutti gli usi e costumi di quell' epoca: dominazione spagnola, misticismo, superstizione, santa inquisizione, la vendita delle indulgenze, gli inganni e la corruzione del clero, i quistioni preti fatuccheri fasulli e imbroglioni che si rifuggiavano nei paesi sperduti lungo le montagne. Sebastiano Vassalli ci parla anche delle risaie, dell' estenuante lavoro dei risarioli per la coltivazione di riso, sul paesaggio paludoso e umido di Novara. 
È un libro ottimo per uno studioso e appassionato del medioevo e per chi ne vuole sapere di più di questo periodo storico. Ma se come me avreste voluto leggere della storia della strega di Zardino non ne sarete ampiamente soddisfatti, perché la storia della strega è un pretesto di saggistica sociologica, di ricostruzione di quel periodo storico buio. Non si può dire che sia un libro brutto, ma è un libro difficile, non per tutti. Per leggere certi libri ci vuole una certa maturità intellettuale credo, o semplicemente avere un gusto letterario vasto, da saper apprezzare il lavoro dello scrittore che in questo caso non è tanto più quello di raccontare una storia, tanto più quello di ricostruzione e indagine di un periodo storico così grigio e spento. Pur non amando il genere, ho saputo cogliere e apprezzare la critica tagliente di Sebastiano Vassalli sul medioevo e di quanto spesso e volentieri, alcune situazioni del medioevo si ripetano, quando al posto della scienza ci si affida a dicerie e a superstizioni contemporanee e moderne, in voga. Riguardo la storia della strega di Zardino non mi sono ritenuta abbastanza soddisfatta, avrei voluto sapere di più su di lei, entrare più in empatia con questo personaggio, e invece Vassalli se ne discosta, si tiene sempre distante dai suoi personaggi, in special modo da Antonia. Non è un romanzo di narrativa pura, ma tutta al più un trattato storico sul medioevo e le sue abberazioni, sicuramente accurato e ben scritto, ma non quello che avrei voluto effettivamente leggere, tuttavia, è stata grande fonte di arricchimento culturale per me, e l' ho trovato tutto sommato piacevole  e interessante da questo punto di vista.

martedì 2 novembre 2021

La forma dell' acqua Guillermo Del Toro, Daniel Kraus.

È meglio il libro? È meglio il film? Avevo prima visto il film e posso dire che tante cose nella rappresentazione cinematografica erano state trascurate, e la caratterizzazione dei personaggi appare più forte ed efficace sulle pagine scritte, mentre nel film tutto viene ben rappresentato con immagini e scenografie di forte impatto emotivo e visivo , però questo rimane a mio parere un gusto personale, se preferire una narrazione tramite video-immagini, oppure la scrittura. Di sicuro, per motivi di tempistiche e di livello di narrazione differente va da sé che il romanzo abbia qualcosa in più da raccontare, ma  dall' altra parte, avendo tanto da dire, si perde un po' il filo conduttore, il senso di tutto. Paradossalmente, la storia d'amore tra i protagonisti mi è parsa più poetica, efficace e potente attraverso il supporto visivo, che attraverso le parole del libro, perché alle volte nel tentativo di voler tradurre in parole un emozione, un sentimento come dire incondizionato e spontaneo, si finisce per parlare a vanvera, e perdersi nella vacuità delle parole, laddove non bastano e neanche servono per spiegare un' emozione come l' amore, quando avviene in modo così naturale.
Ma, in altri aspetti ho preferito il romanzo che ha ricoperto tanti punti oscuri dei personaggi e della trama, che nel film non vengono spiegati e chiariti. 
È il caso in cui per farsi un'idea completa sull'opera sia meglio leggere, ma anche vedere, perché, secondo me, hanno una resa così diversa, che l' uno compensa e completa l' altro. 
Per il resto, è un libro che ho trovato molto carino, piacevole e scorrevole da leggere, anche se, su alcune parti può rivelarsi un po' noioso e dispersivo, ma nel complesso non è male. È un libro suddiviso in piccoli capitoletti, solitamente di poche pagine che facilita la lettura, così da non interrompere e perdersi pezzi, un romanzo che consiglio se per esempio siete pendolari e vi spostate con i mezzi pubblici. Poi, se vi piacciono anche un po' quelle storie un po' particolari, che sfuggono ai soliti canoni di scrittura, un po' fuori dagli schemi, in cui si narra in stile Light Novel e di genere fiabesco dark per una fascia comunque adulta, per esempio, se vi piacciono scrittori come Neil Gaiman e Mathias Malzieu potrà piacervi tantissimo, se invece non vi piace il genere, e rimanete ancorati e fedeli ai classici canoni narrativi e di scrittura, be', questo libro potreste anche odiarlo da morire. 

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