Volevo scrivere da tanto la recensione di questo libro, ma tra i tanti impegni poi non sono mai riuscita. Ci promettiamo sempre di fare delle cose, che poi puntualmente non facciamo, anche cose che ci farebbero star meglio. Questa frase coglie la vera essenza del libro, ci sono tante scomode e fastidiose verità che quando si hanno 17 anni si vorrebbero gridare, dire, ma non le dici, le trattieni, preferisci che ti uccidano piuttosto che rivelarle agli altri. Leggendo questo libro, ripensavo all' adolescenza e alle sue insidie, questo libro le rivela tutte. C'è sempre quel ragazzo che approfitta dell' inesperienza e innocenza di una ragazza, c'è sempre il bulletto di turno, peccato che non è quasi mai uno, ma una cerchia molto ampia.
Quello che mi ha colpito più di tutto è che nonostante il libro sia drammatico si respiri anche quell' ironia e quel sarcasmo da "giovane Holden" di Salinger, in cui si evidenzia questa forte critica alla scuola americana così giocata sulla competitività e sull'apparenza.
La protagonista vorrebbe parlare spiegare perché quel giorno alla festa chiamò la polizia, ma la bocca le resta sigillata.
Questo discorso del dire e non voler dire, mi fa pensare a tutte le cose che non sono mai riuscita a dire è che continuo a non riuscire a comunicare sia con il corpo che con la bocca.
Tante, troppe, innumerevoli.
La cosa curiosa è che la gente crede che le persone silenziose non abbiano niente da dire, mentre il problema principale è che ne abbiano troppe, e abbiamo paura di dirle alla persona sbagliata. Questo libro svela anche questa verità. Ovviamente i genitori sono sempre troppo indaffarati o presi da altro per accorgersi dei problemi dei figli. Nessuno si accorge mai di nulla, il dolore è muto, ma perforante e da lettrice mi sono irritata per l' atteggiamento dei genitori totalmente assenti,questo è il l riflesso di una realtà fredda, ceca e cruda. Quando bisogna davvero esserci, non ci si è mai.
Quello che mi ha colpito più di tutto è che nonostante il libro sia drammatico si respiri anche quell' ironia e quel sarcasmo da "giovane Holden" di Salinger, in cui si evidenzia questa forte critica alla scuola americana così giocata sulla competitività e sull'apparenza.
La protagonista vorrebbe parlare spiegare perché quel giorno alla festa chiamò la polizia, ma la bocca le resta sigillata.
Questo discorso del dire e non voler dire, mi fa pensare a tutte le cose che non sono mai riuscita a dire è che continuo a non riuscire a comunicare sia con il corpo che con la bocca.
Tante, troppe, innumerevoli.
La cosa curiosa è che la gente crede che le persone silenziose non abbiano niente da dire, mentre il problema principale è che ne abbiano troppe, e abbiamo paura di dirle alla persona sbagliata. Questo libro svela anche questa verità. Ovviamente i genitori sono sempre troppo indaffarati o presi da altro per accorgersi dei problemi dei figli. Nessuno si accorge mai di nulla, il dolore è muto, ma perforante e da lettrice mi sono irritata per l' atteggiamento dei genitori totalmente assenti,questo è il l riflesso di una realtà fredda, ceca e cruda. Quando bisogna davvero esserci, non ci si è mai.