che riceve una delusione d'amore tanto grande e dolorosa, da perdersi completamente.
La protagonista inizia a sfruttare gli uomini, per ottenere tutto ciò che vuole soldi e regali, offrendo in dono il proprio corpo.
Del resto, la madre non le ha dato degli ottimi consigli, dopo la delusione d'amore ricevuta.
Erskine Caldwell utilizza uno stile secco e asciutto, la lettura è piacevole, anche se può rivelarsi, forse troppo ridotta all' osso. Ovviamente, non si cade mai sull'esplicito. Non si raccontano mai nel dettaglio i rapporti sessuali, ma, se ne fa sempre un chiaro riferimento.
La sessualità di Claudelle viene raccontata dal narratore, senza esprimere dei giudizi, anche se, sul finale tragico e disperato, possiamo cogliere in Erskine Caldwell una denuncia sociale, verso il bigottismo cattolico dell' epoca.
È un bel libro perché l' autore non si espone, non spiega e non prende una posizione né positiva né negativa su Claudelle, ma lascia che gli eventi della storia ci inducano a provare empatia per lei, per la povera Claudelle tanto sciagurata e sventurata. Nel complesso la lettura è stata appagante e piacevole, anche se, la prosa è molto risicata, da non lasciarmi moltissimo, rispetto ad altre letture di questo genere, mi torna in mente il pieno coinvolgimento struggente che ho provato per "Tess D'urbenville" di Thomas Hardy.
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