domenica 6 novembre 2022

Interno coreano con sequestro di Yi Ch'Ongjun

La protagonista della storia è una cantante pop, che si ritrova sequestrata dentro casa sua da un uomo a lei completamente estraneo. La storia verte in un flusso di coscienza della ragazza, che deve spiegare cosa realmente sia accaduto al procuratore O, riguardo i fatti accaduti tra lei e quell' uomo. Il lettore si ritrova sommerso a ridosso negli eventi che la protagonista faticosamente cerca di riportare alla memoria, le sue emozioni e impressioni verso ciò che le stava accadendo. Intercorre un rapporto perverso e contraddittorio fra la vittima e il rapitore, che sfocia in una malata sindrome di Stoccolma, e su cui il reale svolgimento dei fatti fatica a riemergere. 
Piano piano, si scioglieranno tutti i nodi, e progressivamente si rivelerà cosa realmente sia accaduto, così da alimentare  una lenta, ma crescente suspence, da lasciare il lettore con il fiato sospeso.
La storia incalza, le pagine vanno scorse ancora e ancora, il racconto va proseguito e continuato, per scoprire dove sta l'inghippo.
 È una storia introspettiva e psicologica controversa, piena di ambiguità nei sentimenti dei personaggi, ma questo passaggio viene descritto così perfettamente bene, da apparire sensato e lineare, come solo uno scrittore coreano saprebbe fare. 
Il lettore riesce quasi a comprendere, a ritenere plausibile e spiegabile ciò che sia avvenuto fra il carnefice e la vittima, fino ad arrivare alla completa inversione dei ruoli, o perché no, lascia intuire che il carnefice non era ciò che sembrava, e la vittima anche lei non era proprio come in un primo momento potesse sembrare. 
Avviene tra di loro uno scambio, una transformazione al momento in cui avviene il sequestro, nessuno dei due sarà più lo stesso dopo quell' evento, qualcosa cambia per sempre nelle loro intenzioni e nel loro animo.



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