Piano piano, si scioglieranno tutti i nodi, e progressivamente si rivelerà cosa realmente sia accaduto, così da alimentare una lenta, ma crescente suspence, da lasciare il lettore con il fiato sospeso.
La storia incalza, le pagine vanno scorse ancora e ancora, il racconto va proseguito e continuato, per scoprire dove sta l'inghippo.
È una storia introspettiva e psicologica controversa, piena di ambiguità nei sentimenti dei personaggi, ma questo passaggio viene descritto così perfettamente bene, da apparire sensato e lineare, come solo uno scrittore coreano saprebbe fare.
Il lettore riesce quasi a comprendere, a ritenere plausibile e spiegabile ciò che sia avvenuto fra il carnefice e la vittima, fino ad arrivare alla completa inversione dei ruoli, o perché no, lascia intuire che il carnefice non era ciò che sembrava, e la vittima anche lei non era proprio come in un primo momento potesse sembrare.
Avviene tra di loro uno scambio, una transformazione al momento in cui avviene il sequestro, nessuno dei due sarà più lo stesso dopo quell' evento, qualcosa cambia per sempre nelle loro intenzioni e nel loro animo.
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