giovedì 14 maggio 2020

La verità sul caso Harry Quebert di Joel Dicker

Premetto che non ho mai avuto intenzione di leggere questo libro, mi è solo capitato tra le mani attraverso il "book crossing", e tra le scelte ho deciso di dargli una chance.  Qualcuno mi aveva detto che era un bel libro, ma io non amo molto i best Seller soprattutto quando sono dei mattoni. Per 770 pagine tanto vale leggersi qualcosa di più serio e alla fine ha confermato un po' la mia idea,  è proprio così, non tutti i libri devono necessariamente essere letti, soprattutto dalla sottoscritta.  Ora non per darmi, arie da snob letteraria, ma il livello di prosa di questo libro è sterile, scialbo e informe.  Chi è abituato a leggere libri classici o di un livello un po' più alto, lo nota subito e non apprezza lo stile.  Poi oltre a quello, ho notato una sovrabbondanza di luoghi comuni, frasi fatte e dialoghi inverosimili tra tutti i personaggi.  Poi la narrazione è confusionaria, persistenti flashback e salti temporali continui rendono la lettura confusionaria e logorrante.  Capisco che si tratti di un giallo e si voglia tenere un po' di suspence, ma Dicker utilizza delle dilungagini che a livello di trama appaiono veramente fastidiosi e inutili, quando invece si poteva soffermare meglio su altri punti che sul finale non vengono del tutto chiariti e spiegati.  Poi ora capisco il colpo di scena, ma bisogna anche saperlo inserire e spiegare nel testo,le motivazioni perché un personaggio fa quel che fa, tante cose non tornano se ci si sofferma con attenzione sui vari personaggi della trama. Poi i colpi di scena buttati così a caso, tutti insieme e in sovrabbondanza e molto spesso inverosimili. Tuttavia, non posso dire che sia stata una lettura così terribile, ho letto di peggio, a livello di trama nel complesso mi è piaciuto, non ho apprezzato il modo in cui poi ha deciso di gestire e sviluppare la storia, secondo me si è anche lo scrittore un po' perso, senza sapere più che finale dare al libro. Ho visto in contemporanea anche la serie TV e devo dire, che è uno di quei rari casi in cui la serie televisiva mi è piaciuta di più del libro, e il fatto che si siano saltati dei pezzi in questo caso non mi è affatto dispiaciuto,anzi hanno migliorato di gran lunga il contenuto della storia e sono riusciti a condensare al meglio i punti più salienti della trama, dando persino più spessore ai personaggi appena abbozzati e rendendoli persino più gradevoli e divertenti. Tuttavia, mi è piaciuta l' ambientazione e questo richiamo a "Lolita" di Nabakov  e ho apprezzato anche il livello di narrazione di un amore platonico e delicato proprio d'altri tempi. 
Credo che sia uno di quei libri che può piacere a chi non ama letture impegnative e abbastanza ragionate, è un libro che va letto tutto d'un fiato, senza farsi troppe domande. Per me è un libro da 3 stelle, che poteva benissimo essere sfoltito a 300 pagine, o che si potrebbe benissimo evitare di leggere, guardandosi la serie TV.




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