O sono io che non ho capito niente di questo libro, oppure semplicemente non è il libro migliore di Alberto Moravia, o Moravia è uno di quegli autori italiani sopravvalutati. Non posso nemmeno dire che il romanzo sia scritto male, la prosa è coinvolgente, il problema sta tutto nella trama, nella narrazione che fa acqua da tutte le parti.
Una ragazza di quindici anni che sente una voce nella testa che vuole indurla a fare "una rivoluzione", peccato che l' unica vera cosa che accade: sono scene di sesso squallide e grottesche, con Lesbo e pseudo incesto con madre adottiva a seguito e un' altra sequela di scene pornografiche gratuite riguardanti una ragazzina di quindici anni. Non c'è nulla di interiore in questo libro, non esiste alcuna riflessione di fondo, nessuna psicoanalisi delle azioni assurde della protagonista, del resto neanche Freud ci avrebbe veramente capito qualcosa con una paziente del genere.
L' unica cosa che mi ha veramente spinto a voler proseguire con la lettura di questo romanzo era il desiderio di capire dove volesse andare a parare, peccato che la risposta non l' ho trovata, molto probabilmente non significava nulla, forse una critica verso le ragazzine femministe radical chic comuniste pseudoborghesi?! Non è dato sapere, io l' ho trovato orribile e offensivo in quanto donna su molti punti, su come vengano trattate certe tematiche disturbanti come la violenza sessuale e quanto altro, e su quanta superficialità venga esternata dalla protagonista priva di morale e di emozioni, da farne puramente un feticcio voyeuristico sulle fantasie erotiche dello scrittore.