mercoledì 18 settembre 2024

La vita interiore ( una giovane donna in rivolta di Alberto Moravia

Questo è il mio primo approccio con Moravia, e devo dire che è stato un completo disastro. 
O sono io che non ho capito niente di questo libro, oppure semplicemente non è il libro migliore di Alberto Moravia, o Moravia è uno di quegli autori italiani sopravvalutati. Non posso nemmeno dire che il romanzo sia scritto male, la prosa è coinvolgente, il problema sta tutto nella trama, nella narrazione che fa acqua da tutte le parti.
Una ragazza di quindici anni che sente una voce nella testa che vuole indurla a fare "una rivoluzione", peccato che l' unica vera cosa che accade: sono scene di sesso squallide e grottesche, con Lesbo e pseudo incesto con madre adottiva a seguito  e un' altra sequela di scene pornografiche gratuite riguardanti una ragazzina di quindici anni. Non c'è nulla di interiore in questo libro, non esiste alcuna riflessione di fondo, nessuna psicoanalisi delle azioni assurde della protagonista, del resto neanche Freud ci avrebbe veramente capito qualcosa con una paziente del genere.
L' unica cosa che mi ha veramente spinto a voler proseguire con la lettura di questo romanzo era il desiderio di capire dove volesse andare a parare, peccato che la risposta non l' ho trovata, molto probabilmente non significava nulla, forse una critica verso  le ragazzine femministe radical chic comuniste pseudoborghesi?! Non è dato sapere, io l' ho trovato orribile e offensivo in quanto donna su molti punti, su come vengano trattate certe tematiche disturbanti come la violenza sessuale e quanto altro, e su quanta superficialità venga esternata dalla protagonista priva di morale e di emozioni, da farne puramente un feticcio voyeuristico sulle fantasie  erotiche dello scrittore.



lunedì 9 settembre 2024

I dolori del giovane Werther di Goethe

È un romanzo epistolare scritto da Goethe nel 1774, ed è considerato opera simbolo del movimento dello Sturm und Drang, anticipando molti temi che saranno propri del romanticismo tedesco. Il desiderio di Werther di porre fine alla sua vita perché non corrisposto da Carlotta, in realtà rappresenta una giustificazione fiacca, forse non è morte per amore , ma si tratta semplicemente di amore per la morte.
Per quanto il romanzo nell' epoca sia stato un vero caso editoriale, da trasmettere nei giovani la sindrome di Werther, rivedendosi in lui e provocando suicidi di massa, l' ho trovato in realtà molto scorrevole e molto distante dal riflettere o provocare una sindrome, molto probabilmente attualmente un libro del genere non potrebbe provocare gli stessi effetti del passato, essendo cambiati i tempi. 
Credo in realtà, che con un' analisi accurata si potrebbe dire che Werther soffrisse di una forte depressione, che poi l' effetto scatenante fosse l' amore non corrisposto di Carlotta questo era anche tutto da vedere. Ci si appella al valore dell' amore per giustificare un gesto considerato inaccettabile, un peccato religioso che forse avrebbe compiuto comunque.
Nel complesso mi è piaciuto, è stato abbastanza scorrevole e di facile lettura, nonostante il tema "suicidio".

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