Ma Peonia è una protagonista che come Madame Bovary sfida le convenzioni, eppure, pur non avendo lo stesso finale tragico, rimane un senso di vuoto e di rammarico perché il finale ha un sapore più amaro che dolce, perché la protagonista riflette su cosa sia effettivamente l' amore, il più delle volte per lei spesso fugace, effimero ed inconsistente, destinato a svanire in pochissimo tempo, quando ogni desiderio e brama sull'oggetto amato venga appagato.
La protagonista si trae in errore nel credere che l' amore vero e più autentico sia quello non consumato e vissuto pienamente, perché non logorato dal tempo, dalla conoscenza profonda e intima degli amanti sia nei loro pregi che nei loro difetti.
Ma questo meccanismo sicuramente ai tempi si innescava molto più facilmente perché non si poteva cercare nell' amore una connessione più profonda, ma era tutto estremizzato ogni infatuazione era vista e percepita come amore, soprattutto per le donne che non erano libere di soddisfare semplicemente i loro desideri sessuali più intimi, e così si lasciavano sprofondare nell' inganno che quello fosse il vero amore, quando semplicemente si trattava decisamente di altro.
Peonia alla fine si rassegna e capisce di non poter mai trovare l'uomo che amerà per il resto della vita , perché qualsiasi uomo finisce per stancarla giungendo ad una conoscenza più intima e profonda , e soprattutto quando ogni desiderio venga soddisfatto, si accorge di perdere del tutto interesse. In realtà si potrebbe dire che Peonia abbia amato tutti i suoi amanti e allo stesso tempo nessuno, ma con ognuno aveva una connessione profonda differente, forse in fondo con il cugino Mengchia c'era un sentimento vero e intenso nutrito da una complicità intellettuale, ma anche con An Tonien non era meno, mentre con gli altri amanti si ricorreva ad una pura intensità sessuale e fisica, ma restava comunque poca cosa da niente. Forse Peonia non ha trovato l' uomo che le potesse piacere in tutti i suoi aspetti, o semplicemente come Madame Bovary era troppo appassionata e confondeva l' infatuazione con l' amore. Fatto sta che alla fine del romanzo, la protagonista finisce per adeguarsi alle convenzioni e alle regole, sposa un uomo pur sapendo di non amarlo, pur sapendo che l' infatuazione si è già assopita nell' atto nuziale.
Tuttavia, a differenza di Madame Bovary lo scenario è differente, forse potremo pensare più che "ad un adeguarsi alle convenzioni" , forse Peonia è maturata sotto un piano emotivo e ha cominciato a capire che l' amore non è come quello dei romanzi , non è mai soltanto pura poesia, ma che debba avere delle basi solide e concrete, e che la magia a lungo andare si spegne sotto l' influsso della conoscenza, della legittimazione matrimoniale e non più nei rapporti con sconosciuti misteriosi ed enigmatici attraverso relazioni illecite, adultere con uomini sposati , poi incestuose con il cugino, e comunque tutte proibite. Si può vedere sotto due aspetti differenti , ma comunque Lin Yutang decide di dare una conclusione più semplice , senza esagerazioni , non sfociando negli eccessivi drammi e tragedie a cui ci hanno abituato Flaubert in Madame Bovary o Tolstoj in Anna Karenina, e questa magnamita e comprensione verso la propria protagonista mi ha sorpreso molto, da parte di uno scrittore cinese mi aspettavo in realtà anche qui una tragedia dopo l'altra, e invece, Lin Yutang decide solo di condannare la sua protagonista a fare i conti con la realtà che non si può vivere solo di amore passionale estetico e poetico , ma che bisogna fare i conti con l'appassire di questo sentimento di vederlo scemare sotto al peso della routine coniugale.
È un finale che si sposta più sul piano del razionale e della concretezza dell'amore, piuttosto che sfociare nel sentimentalismo tragico ed eccessivo , e mi ha sorpreso e piaciuto molto.
Poi in effetti un' altra chiave di lettura potrebbe essere che l' amore per un uomo è fugace , vacuo, ma quello per un figlio, destinato a perdurare per sempre, e se pensiamo a cosa è disposta a fare Peonia per gli affetti, rinunciare alla passione per Mengchia in prospettiva della felicità della sorella Jasmine, possiamo concludere che decida di preferire di legarsi affettivamente all' amore di un figlio piuttosto che a quella di un uomo, poiché spesso dice alla sorella "Il mio vero amore sarà il mio bambino".
All' inizio si pensa che si riferisca alla giovane età del suo amante, ma quelle parole in relazione al finale possono a questo punto significare che abbia rinunciato all' amore passionale , per scegliere e ottenere piuttosto quello materno più incondizionato e persistente.
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