In questo contesto storico facciamo la conoscenza della famiglia Maironi, come nei promessi sposi, qui si parla di un matrimonio disapprovato, questa volta dalla nonna del protagonista Franco, ma contro il suo stesso volere, Franco decide lo stesso di sposare Luisa.
La scrittura di Fogazzaro è trascinante, anche se non si respira un' introspezione così pregnante e forte dei protagonisti, tutta al più si parla tanto di contrasto di opinioni religiose e di drammi familiari, ma sempre con un occhio distante.
Coinvolge sì, commuove anche, ma, i toni di Fogazzaro restano sempre freddi e scostanti, non ci si avvicina mai troppo ai protagonisti, a scovare dentro la loro interiorità.
Soltanto, sui dialoghi tra i personaggi secondari Fogazzaro si lascia andare, con il dialetto lombardo; e qui, la grossa pecca è che nell' edizione in mio possesso,
i dialoghi non fossero tradotti in italiano, quindi, ammetto di essermi persa quell' aspetto un po' divertente e folkloristico, compreso e apprezzato solo in minima parte.
Inoltre, la vicenda è quasi interamente ambientata a Como, lungo il lago, fino ad inoltrarsi in altre zone vicine di Varese, e per me che vivo ormai da tanto tempo in queste zone, be' mi ha fatto piacere trovare nel libro gran parte dei laghi e dei posti da me visitati e conosciuti del varesotto. Aggiungo anche che questo romanzo rappresenta l'incipit di una quadrilogia familiare dei Maironi, esiste anche il seguito "Piccolo mondo moderno" , "il santo" e per concludere "Leila", ma non credo che li leggerò, almeno per il momento non provo interesse a continuarne la lettura.
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