giovedì 10 luglio 2025

La casa della Luce di Yoko Ogawa

Credo di avere un rapporto complicato con Yoko Ogawa, avevo letto un altro libro suo che non mi era piaciuto affatto "Profumo di ghiaccio", che all' inizio mi aveva coinvolto, poi però andando avanti avevo perso il filo e il senso della storia. In questa raccolta di tre racconti vengono condensate tutte le stranezze e l' incomprensibilità dell' autrice. Sicuramente, è una penna giapponese del tutto particolare, è solo che in molti racconti è come se il finale rimanesse aperto come sospeso, lasciando aperte tante chiavi di interpretazione, ovviamente so che sicuramente sia una cosa voluta e ricercata dall' autrice, ma personalmente mi provoca malessere e mi innervosisce, io devo sapere e capire, ma forse è proprio questo che Yoko Ogawa intende comunicarci non sempre nella vita riusciamo a sapere e a capire tutto quello che ci accade. Ogni racconto é focalizzato sul corpo di un' altra persona sui cambiamenti che subisce per gravidanza, per incidenti e crescita. Il corpo umano di un altro essere umano visto da qualcuno altro, con amore, compassione, paura e inquietudine, o con pulsioni sessuali. Sicuramente i racconti più belli sono "La gravidanza" in cui una sorella vede il corpo della sorella cambiare, e consequenzialmente anche i suoi comportamenti, e i suoi continui malesseri tra cui le nausee. Una gravidanza che non viene vissuta in modo gioioso da nessun personaggio, neanche dalla stretta interessata, ma viene percepita in modo inquieto e spaventoso, come se quel feto avesse preso possesso del proprio corpo. Un horror psicologico, e il finale lascia abbastanza scossi, da non voler accettare che sia il vero finale, si spera quasi che si tratti di un sogno o meglio di un incubo della sorella, dopotutto appare così onirico e fatale da sembrarlo. Mentre sul dormitorio non mi va molto di soffermarmi, è un racconto pieno di tanti interrogativi, fino alla fine non ho ben capito il senso e il significato della storia, però, sicuramente la prosa e il modo in cui Yoko Ogawa descrive le emozioni e il modo in cui viene visto il corpo di una persona senza braccia e gambe è molto forte e rende bene l' idea di cosa si prova, di come si percepisce la disabilità. La casa della Luce invece è un racconto più interessante e psicologico, ma anche questo si chiude con un finale spiazzante e aperto. 

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