martedì 14 ottobre 2025

Fa troppo freddo per morire di Christian Frascella

"Più ingannevole che mai mi fu questa copertina". bellissima eh, anche se non centra niente con la trama. L' unico anello di congiunzione è che il protagonista Contrera investigatore privato spiantato, esercita la sua attività in una lavanderia a gettoni presa a prestito da dei musulmani. 
Piaciuta  la critica sociale velata e sottile contro l' intolleranza verso gli immigrati nel nostro paese, e il pretesto tramite un noir di dar voce ad un Mohamed laureato, che in Italia si ritrova fare lavoretti del cavolo per guadagnare una miseria. 
L' inizio è abbastanza  coinvolgente, e  più o meno realistico, mi piaceva anche il tentativo vago di riportare un po' le strade di Torino , il tagliente sarcasmo in Contrera, e che fosse anche un po' sfigato, corrotto e antieroe, peccato che non viene spiegato perché  Contrera decide di spacciare droga e  mandare a rotoli la sua carriera diligente da sbirro. È un libro da uso e consumo, uno di quelli con serializzazione, che sinceramente detesto.
Inoltre,  presenta delle criticità surreali, per esempio: Il protagonista non ha un nome perché non se lo ricorda più, perché il padre lo aveva chiamato con il nome di un super campione della Juventus che poi si è scoperto coinvolto nello scandalo partite truccate, e così ha smesso di chiamare il figlio per nome , ma solo per cognome.Ok, mettiamo che il padre abbia voluto negare il diritto al nome a suo figlio,cosa molto  grave, ma tralasciamo che poteva andare all' anagrafe a fargli cambiare nome se era così devastante e inaccettabile per suo padre.
Ma questo una carta d'identità non ce l' ha? Non la possiede. È la cosa peggiore è che il protagonista non mette mai in discussione questa ingiustizia subita dal padre anzi la perpetra privandosi di un nome, facendosi chiamare solo per cognome, ma tutto bene?  Qua mi sa che le Corone hanno dato alla testa a Contrera. Poi vabbè un noir che vuole sfociare in una di quelle  vendette ordite solo dalla temperanza e ostinazione di un coreano "Old boy" mi è parso più un brutto copia e incolla. Poi un uomo di quarant'anni che non si sa allacciare le scarpe e glie le allaccia un lettore dodicenne di John Steinback?! Non aggiungo altro che è meglio.

domenica 5 ottobre 2025

Tredici di Jay Asher

Ho aspettato un bel po' per leggerlo, perché avevo l' esigenza di dimenticarmi la serie TV di Netflix, non volevo che il ricordo della serie fuorviasse la mia lettura con immagini e ricordi legati alla serie TV, temendo anche che il libro potesse rivelarsi deludente e ripetitivo. In realtà il libro restituisce molto di più alla caratterizzazione dei personaggi principali si dà più spazio ai protagonisti della storia, a Clay in qualche modo vittima collaterale della vicenda e  ad Hannah Baker. Il libro l' ho trovato molto più coinvolgente, perché dà più spazio ai pensieri dei protagonisti e fa capire di più le motivazioni di Hannah e allo stesso tempo appare la voce narrante di Clay che mette in discussione  la scelta  di Hannah e fa capire che c'erano altre soluzioni, più costruttive e meno distruttive come quella che Hannah decide di prendere. Be' non credo che sia un vero spoiler, perché si capisce sin dall' inizio che Hannah Baker è un' adolescente che si è suicidata, viene anche spiegato nel retro copertina , e la storia credo che sia stata già stata spulciata da molti tramite la serie Netflix , ma posso dire che il libro offre dei personaggi un ritratto più autentico e più efficace, e anche un messaggio migliore , anche di messa in discussione sul suicidio da parte di Clay e di speranza per il futuro. Nella serie è apparso tutto molto sensazionalistico, e non mi è piaciuto il fatto che si sia dato così tanto spazio ai bulli, agli antagonisti della storia. Poi, Netflix ne ha voluto ricavare una seconda serie, che non ha nulla a che vedere con la storia del libro, perdendo di vista anche il senso della storia. Inoltre nel romanzo esiste un finale alternativo, la versione originale della prima stesura dello scrittore in cui Hannah Baker non riesce a suicidarsi, ed è ancora in vita e Clay la va a trovare. Io credo che questo sia un young adult molto bello, sia per gli adolescenti che per gli adulti per avvicinarsi al mondo degli adolescenti e alle loro difficoltà. Credo che sia un ottimo libro per parlare di tematiche delicate e forti, tra adulti e adolescenti e rappresenti un' ottima lettura di sensibilizzazione a certe tematiche così difficili.

venerdì 3 ottobre 2025

Cinquanta modi per dire pioggia di Asha Lemmie

"Cinquanta modi per dire pioggia" di Asha Lemmie, l' idea di fondo di questo libro è interessante: La storia di una figlia illegittima per metà giapponese e per l' altra metà di colore, si affrontano temi forti come il razzismo, la mancata accettazione del colore della pelle scura come motivo di vergogna nella famiglia Kamiza; tuttavia questo libro per quanto cerchi di raccontare delle tematiche delicate e forti tirandole in ballo, non riesce ad esaudire le premesse. Purtroppo, non basta scrivere  di determinati eventi, bisogna anche saperli raccontare, bisogna che risultino realistici ed emotivamente coinvolgenti. Ci sono libri per cui si parla di pornografia del dolore per quanto appaiono intensi e forti nella loro drammaticità, mentre in questo io parlerei di banalizzazione del dolore, di buttare tutto in un calderone di eventi tragici, senza darci neanche troppo peso, deumanizzando quasi la protagonista, dico questo perché la protagonista subisce persino una violenza sessuale, ma il modo in cui viene narrata è così crudelmente superficiale e piatta, da non apparire neanche realistica, soprattutto se ci si focalizza nel parlare delle mani bellissime dello stupratore, ma stiamo scherzando?Ma siamo seri? Purtroppo, questi libri tendono ad offendere le persone che hanno subito una violenza sessuale o qualcosa di simile, perché sanno che non è un evento minimo, o una piccola parentesi nella propria vita, è un  trauma  che rimane  perenne e per sempre nel corpo e nella mente della vittima, quindi da lì avrei già smesso di leggere questo libro , ma ho deciso di voler proseguire per capire come sarebbe andato avanti, magari dando la possibilità al libro di farmi ricredere, purtroppo questo romanzo prende una via che non mi è affatto piaciuta, e la protagonista Nori diventa solo un fantoccio su cui si abbatte  la cattiveria della sua famiglia, e tante sfortune a cui lei risponde quasi inerte e svuotata da tutte le tragedie della sua vita, che quasi sembrano neanche appartenerle. Mi sarei aspettata un po' più di analisi psicologica, una maggiore caratterizzazione dei personaggi e dei loro sentimenti, ma  questo appare marginale ad Asha Lemmie.

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La signora delle camelie di Alexandre Dumas fils

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