Questo scrittore tedesco è noto per l'altisonante titolo "La storia infinita", che a me non ha mai detto niente, preferisco di gran lunga la meno celebrata storia di "Momo", secondo me più carica di significato.
Momo viene presentata a prima vista come la solita storia di una bambina orfanella, che riesce a farsi tanti amici, che è buona ed ascolta sempre tutti, ma nel corso del romanzo accade qualcosa di molto interessante, arrivano dei signori grigi in giacca e cravatta che rubano il tempo alle persone.
Improvvisamente, tutti sono ossessionati dall'idea di andare alla banca di risparmio del tempo, tutti che cercano ad ogni costo di risparmiare il loro tempo, e cercano di fare tutto con il minor dispendio di tempo, ma a risentirne è la qualità del lavoro svolto, e la gente non trova più il tempo per rilassarsi e svagarsi, sono sempre tutti di corsa.
Si crea un mondo grigio e morto, che va di corsa, e le persone si comportano come delle macchine che non trovano neanche il tempo per provare sentimenti, dato che anche quello viene ritenuto uno spreco di tempo.
Un libro che banalmente viene ritenuto per bambini, ma che non lo è.
Aiuta certamente a capire il mondo dei bambini, poichè sono proprio i bambini gli unici a non sottomettersi al volere dei signori grigi, dato che i bambini non si curano del tempo, i bambini fanno tutto calma, e sono quindi i bambini padroni indiscussi del tempo.
Ma allo stesso tempo questo libro, oltre a vederlo sotto un aspetto per così dire pedagogico, secondo me è lungimirante e premonitore di una realtà odierna, nella quale purtroppo conta l'efficienza, la velocità, la dinamicità, rispetto alla qualità effettiva di quel che si fa.
Anche i bambini alle primarie spesso studiano un minestrone di cose, e devono subito riuscire a leggere testi lunghissimi, e fare i calcoli senza usar le dita, perchè devono riuscire a far tutto nel minor tempo possibile, se è possibile non devono neanche pensare al numero nella sua concretezza, devono fare tutto a mente come delle macchine, perchè così fanno il prima possibile, ma alla fine quei numeri restano dei concetti così astratti e sfuggenti, da non riuscire a calcolarli.
E poi ci sorprendiamo, del fatto che tanti bambini non riescano a star al passo, e che ultimamente la percentuale di bambini con disturbi di apprendimento si è notevolmente alzata?!
L'ansia e la frustrazione di questi bambini, alla quale viene richiesto di accorciare i tempi, di seguire le lancette dell'orologio, riducendo l'apprendimento un concentrato di nozioni buttate così a caso, e rendendo la scoperta del mondo qualcosa di dato per scontato, in un'età in cui non dovrebbe esserlo.
Riflessioni a parte, che faccio anche un po' in base al vissuto nelle scuole italiane, in cui sto notando questi aspetti negativi. Il libro in un modo o nell'altro ci fa riflettere sull'importanza del tempo, e di quanto spesso questo tempo ci venga ingiustamente sottratto, e non ne siamo pienamente padroni come vorremmo, come lo sono i bambini o meglio come dovrebbero esserlo, dato che si tende a voler forzare persino i bambini a farli rientrare in questo sistema distorto e malato. Bambini che non vogliono perder tempo a giocare o a fare i laboratori, perchè è più importante riuscire a finire i compiti nel più breve tempo possibile. Nel libro di Ende, questo non succede i bambini non si sottomettono, ma nella realtà ahimè i signori grigi spesso vincono, a discapito di tutto.
Amo leggere e scrivere, e ho deciso di realizzare questo spazio per recensire i libri che ho letto e leggerò.
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