lunedì 23 gennaio 2017

Il bacio d'argento di Annette Curtis Klane

Ormai credo si intuisca dai miei post, quanto io sia attratta dai classici e dai libri di nicchia, un po' particolari, e che abbiano delle atmosfere dark o gotiche.
Quindi non posso fare a meno di fare anche questa recensione, su questo libro.
Ero un po' scettica, all'idea di leggere un libro sui vampiri, dopo la profonda delusione causatami da "Twilight" di Stephenie Meyer, prima che uscisse il film e che acquistasse un successo internazionale, io in libreria venivo attratta da quella seducente copertina scura raffigurante due mani che sostengono una mela, il frutto del peccato.
Lessi la trama, e pensai che fosse un libro interessante, senza sapere neanche che fosse una saga.
Il primo libro lo ritenni carino, con delle belle descrizioni e accurato, nonostante la semplicità e scontata storia d'amore, ma ovviamente nulla di più, carino ma senza troppe pretese, poi dal secondo in poi peggiorò sempre di più, insomma divenne solo una trovata commerciale per ragazzine, e trovai conferma con l'uscita del film e dell'ultimo libro che narra la storia dal punto di vista di Edward Cullen.
Inutile dire che in "Breaking Dawn" andai diretta verso il finale, saltando metà libro,il punto di vista di Bella, di Jacob, tutti modi per allungare inutilmente la storia, e la narrazione nuova dal punto di vista di Edward Cullen, non ho osato neanche leggerla.
Quindi, dopo l'esperienza di Twilight, ero decisamente contro tutti i libri fantasy moderni che trattassero la tematica dei vampiri, rimanevo sempre dell'idea che il caro buon vecchio "Dracula" di Bram Stoker non potesse competere con quei libretti per attirare ragazzette con gli ormoni in subbuglio.
Tuttavia la copertina di questo libro, e la sua trama mi attirò come una calamita.
Alla fine, mi decisi e lo acquistai.
"Il bacio d'argento" fortunatamente non ha nulla a che fare con la commercialità di Twilight, è un libro riflessivo, cupo,ma allo stesso tempo genuino e commovente.
La ragazza del libro si innamora di un vampiro, ma la loro storia  non viene banalizzata, come in "Twilight", rappresenta qualcosa di più profondo, diventa una metafora della fase adolescenziale, in cui la protagonista è costretta ad abbandonare la sè stessa bambina, e farsi spazio come adulta, dovendo affrontare situazioni  ed emozioni che sono più grandi di lei, e vincendo le sue paure più grandi come quella di perdere le persone care e di non essere all'altezza per affrontare la vita e il mondo degli adulti.
Abbandonate i preconcetti e i pregiudizi sorti a causa di "Twilight" se è necessario, e immergetevi in questa piacevole lettura!


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