Il film "eyes wide shout" di Kubrick con Nicole Kidman e Tom Cruise, si rifà a questo libro, ovviamente in chiave moderna. Inutile dire che il romanzo sia meglio?! Già, appaio ormai troppo scontata, in questo senso. Comunque di per sé la trama non è così "movimentata e ricca" come nel film di Kubrick, tuttavia il libro ha una marcia in più, anche se accade molto meno, perché non è tanto negli avvenimenti, ma tanto più nel modo di esprimersi di Arthur Schnitzler, che dà voce al protagonista in un modo unico e inimitabile, creando un perfetto ritratto psicologico del personaggio, delineando i suoi pensieri e desideri più segreti. Freud stesso si espresse nei confronti di Arthur Schnitzler ritenendolo un suo sosia nella sua capacità di tirar fuori le repressioni e le problematiche psicologiche dei suoi personaggi, realizzando un vero e proprio monologo interiore. È un libro breve, ma intenso, capace di scavare affondo nell' animo umano e di lasciare il segno sul lettore, con una scrittura distesa, non troppo macchinosa, però allo stesso tempo non possiamo dire che sia semplice e scontata, ogni parola espressione è nel posto giusto al momento giusto. Arthur Schnitzler per me è stata una vera rivelazione della scrittura, soprattutto perché scrive in terza persona, ma è capace lo stesso di rompere la barriera di distacco che si crea con il protagonista, anzi il narratore riesce maggiormente ad entrare nei suoi più intimi e reconditi pensieri, quelli nella quale il protagonista non avrebbe voluto rispecchiarsi o fissare con sincerità e chiarezza in prima persona. Quando l' occhio di un estraneo, appare più efficace del proprio.
Amo leggere e scrivere, e ho deciso di realizzare questo spazio per recensire i libri che ho letto e leggerò.
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