domenica 11 aprile 2021

Diario di seduttore di Soren Kierkegaard

Ho amato questo libro, nonostante di per sé sia un libro che non racconti moltissimo. È un libro evocativo, estetico, a tratti psicologico ed esistenzialista. Racconta del ritrovamento di un diario e di alcune lettere del giovane seduttore Johannes di cui leggeremo pagina per pagina. Si afferma che sia anche un libro un po' autobiografico e che la storia di seduzione mentale portata a compimento da Johannes si faccia corrispondere con quella di Soren Kierkegaard con Regine Olsen nella realtà. Ma difficile, districarsi tra realtà e fantasia in questa storia. Solitamente, odio i libri di subdoli seduttori, quanto ho detestato "Bel ami"di Maupassant per quanto il finale soddisfi in qualche modo il sadismo del lettore, non è mai stato abbastanza per me, sarà che ho trovato il protagonista piuttosto odioso, privo di quel carisma che dovrebbe spiegare le sue capacità di sedurre e piacere ad una donna. In fondo, da seduttore abile a viscido farfallone il confine è labile.
 Anche, in "relazioni pericolose" di Delaclois il conte Valmont è un vile seduttore, ma finisce lui stesso per cadere preda della seduzione, si innamora della donna che intende sedurre, poi la trama prende una piega piuttosto drammatica, per cui si suscita biasimo e compassione per il personaggio. Mentre, qui nel "diario del seduttore" non c'è una storia in sé, si racconta dei mezzi e dei desideri del seduttore, spiegando anche la sua spinta verso questo suo desiderio di insinuarsi e invadere la mente di questa innocente ragazza, Cordelia. Eppure, non appare come un farfallone scellerato e abietto, c'è della poesia ed esistenzialismo pregnante in questo seduttore. Sono rimasta sedotta io stessa dalle idee, pensieri, capricci e desideri del seduttore. Si insinua nella mente del lettore, non seduce solo Cordelia e le altre ragazze incontrate, ma anche il lettore resta affascinato dal suo estetismo. Un estetismo intellettuale comunque ben soppesato usato sapientemente per insinuare l' erotico a differenza di quello d'annunziano che sfocia in un ego spropositato di sé stesso e in pregnante maschilismo. Odio D' Annunzio si è per caso capito?! Comunque, anche in questo libro si parla di "sesso debole", ma spesso nello stesso momento in cui Kierkegaard prende questa linea si smentisce in parole e frasi successive esaltando il valore estetico della donna e la sua bellezza. Ovviamente va preso con le pinze, considerando che è un classico, un libro scritto in un periodo in cui veramente la donna era  
considerata al di sotto dell'uomo, quindi, appare anche innovativo e moderno per i tempi in cui è stato scritto. Naturalmente, adesso, certe linee di pensiero e idee sulla donna sono da considerarsi sorpassate. Johannes segue delle tattiche, si impone delle regole morali nella sua seduzione, lui non mira alla materialità dell' atto sessuale ad ottenere solo e soltanto quello o almeno non con Cordelia. A Cordelia riserva una seduzione sopraffina, estetica e poetica non si può negare che ne sia persino innamorato, ma purtroppo ama da seduttore. Si potrebbe dire che non è neanche Cordelia che ama, ma l'atto stesso del corteggiamento, la preparazione scrupolosa e dettagliata che mette in scena in cui tutto deve essere meraviglioso, indimenticabile e prendere la dimensione quasi di sogno. Desidera essere idealizzato, apparire come uno struggente e dolce sogno agli occhi di Cordelia. Adora la frenesia e l' ansia della conquista, ma non di per sé la conquista, perché non appena la possiede interamente, un istante dopo perde tutto il suo interesse, come se Cordelia perdesse tutta la sua magia nello svelarsi e nell' abbandono completo verso di lui. Johannes ama l' innocenza e ingenuità femminile e quando sfiorisce per mano sua, finisce per provare inevitabilmente disinteresse per la donna tanto decantata e desiderata.
Inoltre, devo dire che questa edizione Demetra e passepartout mi è piaciuta molto, è ben curata, contiene una bella prefazione che introduce alla lettura soffermandosi su dieci parole chiave sull'estetismo Kierkegaardiano. Susanna Mati non ci tedia con la storia della vita di Kierkegaard e non si sofferma su particolari che potrebbero annoiare il lettore, ma spiega la sua prosa estetica sintetizzandola sapientemente in dieci capisaldi di Kierkegaard. Ho amato tanto l' introduzione di Susanna Mati quasi tanto quanto il libro e difficilmente apprezzo le prefazioni dei libri, spesso non le leggo e me le lascio per ultimo solo se voglio saperne di più del libro. Sulla traduzione posso dire ben poco non conoscendo il danese, però mi sembra che si preservi  quell'idea di bellezza, passione, poesia ed estetismo.

Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

La signora delle camelie di Alexandre Dumas fils

Questo libro volevo leggerlo da tantissimo tempo, e stranamente l'ho trovato meno pesante di quello che credessi, in tre giorni l'h...