È un libro che coglie di sorpresa, che può lasciare basiti i lettori più fedeli di questa scrittrice perché non è un libro che ci si aspetterebbe da lei. Bisogna anche considerare che fosse il suo secondo romanzo, e quindi un po' acerbo, da diventare piuttosto stravagante . Inverosimile, surreale e strampalato da fare storcere anche un po' il naso, però comunque coraggioso ed originale.
È come se la Mazzantini nella scrittura non si fosse anteposta alcun limite sulla rappresentazione della realtà, conscio e subconscio, ed è venuta fuori una scrittura un po' sperimentale sulla psicoanalisi, sfatandola e mettendola persino in discussione. Si deduce anche una gran bella presa in giro alle tesi freudiane e di tutto ciò che ne consegue. Riconosco la bravura di questa scrittrice nel buttar giù pagine di un romanzo psicoanalitico sardonico, che lascia l' amaro in bocca, producendo l' effetto di disgustare il lettore per lo squallore dei rapporti familiari e di coppia, di cui le protagoniste sono impregnate. Poi mi è piaciuto molto il ribaltamento dei ruoli delle due gemelle, che in fin dei conti, finiscono per rimescolare e rovesciare le loro personalità, e assumere l' una l' essenza e la natura dell' una e dell' altra.
In più di un'occasione è come se ci fosse uno scambio di identità fra l' una e l'altra. Continuo a pensare che " Non ti muovere" per quanto la trama fosse più lineare e scontata , e avesse meno introspezione, be' ecco sia più sensato e piacevole da leggere, rispetto a questo, però non ritengo neanche che sia stata una lettura spiacevole nel complesso, anzi ci sono state delle parti riflessive e introspettive che mi hanno particolarmente colpito, e mi sono parecchio piaciute, ma il resto insomma, un po' meno, forse un po' meno stranezze e lo avrei apprezzato di più.
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