Appare quasi surrealistica la storia di questa concubina dell' imperatore cinese che riesce a diventare un' imperatrice scalvacando tutti, persino l' imperatore, il marito stesso.
Ma non è tanto questo a lasciare basiti, quanto il fatto che sia riuscito a provocare quasi il completo sterminio della dinastia Tang per perpetrare il proprio potere, arrivando a governare ancora sulla settantina di anni. E non solo questo, uccise la propria famiglia, pur di preservare il proprio potere: figli, nipoti, nuore... Un elenco esteso ed infinito, fino ad arrivare ad intere famiglie torturate e trucidate, chiunque replicasse qualcosa contro di lei e sulla sua supremazia finiva ucciso in un modo o nell' altro. Ora non ho metri di paragone per valutare l'autenticità storica sulla biografia, non conosco la Cina imperiale, però devo dire che il libro nel complesso è stato da me largamente apprezzato, forse proprio per mia completa ignoranza sull'argomento. Si è rilevata una lettura nuova, originale ed interessante, una scoperta di qualcosa di più vicino alla realtà e di nuovo, percorrere la vita di una persona realmente esistita e cogliere un temperamento freddo come la lama di un coltello, una vita vissuta invano alla ricerca della grandiosità, per poi finire in un cumulo di cenere. Credo che sia stato difficile per l' autore delineare la vita di questa imperatrice e renderla in qualche modo entusiasmante, vivacizzare le vicende, perché a lungo andare la storia muore in sé stessa nella soppraffazione riprovevole e ripetitiva di Madame Wu;
tuttavia, non uccideva con il gusto di farlo, ma sempre con il machiavelico fine di continuare a governare.
In questa donna non c'è traccia di sentimentalismo, ma solo desiderio di lustro, potere e lussuria. L' unico tallone d'Achille, falla di Madame Wu, il suo fuori programma nella sua contesa al potere e nell' illustrare la sua magnificenza è quella di essere una donna con un grande appetito sessuale, per il resto non c'è altro. E questo punto l' ho trovato strepitoso, una vera rivendicazione femminile, come un imperatore aveva il suo harem, anche lei ne ottenne rispettivamente uno con vari fanciulli. Su altri punti appare una caricatura della "regina di cuori"delirante di "Alice nel paese delle meraviglie",con la sola obbiezione che Madame Wu fosse più diabolica e intelligente, usava il buddismo e la stesura di libri per fare buon viso a cattivo gioco.
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