Nell' atmosfera di freddezza e depersonalizzazione di un ospedale in cui i pazienti cessano di essere persone, ma soltanto successi e insuccessi, magagne e meno dei medici, Susan si sente soffocare, risucchiare da quell' ambiente e si domanda: " Potrò io diventare un vero medico? Anche se sono troppo emotiva?". Va anche detto che il romanzo è molto datato, e si parla tanto di differenze di genere, in cui la questione di una donna medico era molto più complicata da digerire per la società, anche se tuttora sappiamo che rimane sempre quell'alone di maschilismo in ambito scientifico e medico.
Comunque, Susan a differenza degli altri medici, vuole vederci chiaro, non riesce a dimenticare quei due pazienti con cui era entrata profondamente in contatto e così decide di far luce su quegli strani insoliti fenomeni di coma, che potrebbero risultare apparentemente dei casi isolati, soltanto degli disgraziati incidenti, una combinazione sfortunata di cause, di intolleranza e sensibilità agli anestetici dei pazienti stessi, oppure chissà...
È un libro singolare e particolare, scritto appunto da un medico, quindi anche i farmaci anestetici che vengono riportati e tutte le procedure mediche sono molto scrupolose e precise, ovviamente, saranno metodi ormai datati e superati, dato che il libro è veramente molto vecchio.
Inoltre, mi è piaciuto il saggio finale e chiarificatore dello scrittore in cui si intuisce che questa storia nasca con un intento e un pretesto nobile, di mobilitare il governo, la società a prendere delle decisioni sul far compilare alle persone un testamento biologico, con cui si dichiara di voler donare il proprio corpo alla scienza e soprattutto destinarlo alle donazioni di organi.
E ovviamente non poteva mancare un elogio alle donne medico, Robin Cook riconosce di essere stato lui stesso un chirurgo sessista, ma nell' esercizio del suo mestiere, dichiara di essersi veramente ricreduto, e proprio per questo la protagonista eroina di questo romanzo è Susan , una futura donna medico chirurgo.
Nessun commento:
Posta un commento