All' inizio, ho pensato che, si trattasse solo di una storia d'amore tossica e malata, ma, verso la fine si sciolgono i nodi e si declina la criticità della perversione.
Il vero fulcro delle fantasie e aberrazioni erotiche è che non possono mai confluire con la realtà, senza pagarne le agghiaccianti conseguenze.
Per certi versi, questo libro mi ha suscitato sensazioni contrastanti tra l' eccitazione e lo sdegno.
Ma, credo che,
l' intento della scrittrice fosse proprio quello di disturbare il lettore, narrando di una sessualità sconveniente.
È un romanzo disturbante, volutamente mascherato da erotismo sentimentale.
È un libro capace di destabilizzare il lettore, a causa della crescente lussuria, che prende una piega inaspettata, incontrollata e controversa, fino a sfociare nella morbosità grottesca.
Ci sono contenuti abbastanza forti di violenza inaudita e immorali, da turbare un comune lettore.
Quindi, la vera domanda è se questo libro mi è piaciuto o non mi è piaciuto?
Direi, che mi è in parte piaciuto e in parte non mi è piaciuto. Mi è parso che, la scrittrice abbia voluto raccontare all' inizio una storia, e poi, sdradicarla, metterla in discussione, per raccontarne di colpo un' altra.
Mi ha creato un po' di confusione sugli intenti reali della storia, se fosse quella di raccontare una torbida storia d'amore erotica, o se fosse quella di raccontare le problematiche della sessodipendenza e ninfomania.
In realtà, ho avuto come la sensazione che in questo romanzo ci fosse un po' tutto e a conti fatti niente.
Quindi, direi che è una storia discreta, sicuramente, un buon romanzo erotico di intrattenimento, da tenere incollato il lettore e che lascia qualcosina di più della solita spazzatura, propinata sulla falsariga della narrativa erotica, ma, niente di eccezionale, mi aspettavo un prosa erotica più suggestiva e introspettiva alla Anais Nin.
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