Le storie sono piuttosto coincise nella loro assurdità sardonica, ma non lasciano il segno, tra un racconto e l' altro diventa tutto un po' vano e ripetitivo, se non il racconto più famoso da cui prende il nome la raccolta "Il manoscritto di Jorge Luis Borges" che mette in discussione la stessa civiltà, di cui tanto ci vantiamo, sentendoci superiori agli uomini primitivi e arcairci. D'altro canto, questo racconto non credo sia messo a caso sulle ultimissime pagine, ma si ricollega, appunto, ai racconti precedenti, in cui si intravede la crudeltà e meschinità dell' uomo civile.
Borges con mordace ironia e con forte spirito critico enfatizza e si beffa della violenza, che per l' uomo diventa espressione naturale di virilità, mettendo in discussione persino sé stesso e le sue certezze.
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