lunedì 16 giugno 2025

National Geographic: Giappone

Una magnifica sintesi del Giappone, culturale, artistico, paesaggistico e monumentale. Non si presenta come una vera e propria guida, ma offre tante informazioni imprescindibili sui monumenti principali , gli usi e costumi, sugli animali e la vegetazione caratteristica del Giappone e e laddove le parole non servono si lascia spazio alla potente forza delle immagini. Riesce inoltre a spiegare con maggiore chiarezza anche i svariati periodi Giapponesi , dal passaggio al periodo Sengoku in cui il Giappone era ancora diviso tra i clan dei signori feudali, i cui vassalli erano i samurai  che combattevano per loro  e giuravano al loro signore estrema fedeltà fino al sacrificio della propria vita, secondo i principi del Bushido, regole di grande forza morale e contraddistinti da principi filosofici buddhisti e zen. I samurai erano  esperti della cerimonia del tè e di calligrafia , oltre ad essere una grande casta guerriera. Poi si passò al periodo Edo, in cui il Giappone viene unificato , sotto la dittatura della dinastia imperiale Tokugawa, di cui la capitale divenne Edo, che sarebbe l' attuale Tokyo. Chiarisce il Giappone sotto molti aspetti , offrendo una visione scorrevole e chiarificatrice senza riempire il lettore  di troppe informazioni dispersive, è  un  testo coinciso ed efficace che offre una panoramica complessiva e potente del Giappone con immagini anche particolarmente suggestive.

mercoledì 11 giugno 2025

Il lavoro non ti ama di Sarah Jaffe

Questo libro ci apre gli occhi sul legame tossico del lavoratore dipendente verso il proprio lavoro. Sarah Jaffe riporta testimonianze reali lavorative in diversi settori e ci fa capire le dinamiche contorte e malate dello sfruttamento lavorativo, e di quante volte la dedizione al proprio lavoro sia una vera fregatura e di quante ingiustizie in ambito lavorative vengono tutte le volte subite dai dipendenti, tra tagli del personale e licenziamenti ingiusti. Tuttavia, l' ho trovato su alcuni punti eccessivamente pesante, molto documentaristico e storico , mentre me lo aspettavo più psicologico. Inoltre, è molto focalizzato sul lavoro nella società inglese e americana, anche se molte situazioni e dinamiche non sono neanche troppo distanti dall' Italia. Inoltre un bel capitolo particolare è stato dedicato ai programmatori di videogiochi e non , capitolo che riproduce in buona parte fedelmente le problematiche lavorative dei programmatori di videogiochi, ricevuto feedback positivi da mio marito che lavora nel settore. Nel complesso mi è piaciuto, tuttavia mi aspettavo qualcosa di meno pedante, e più riflessivo e psicologico. Altra pecca manca il capitolo sulle assistenti dentali e odontoiatriche, lì ci sarebbe tanto da dire sul nostro lavoro.


venerdì 16 maggio 2025

In autobus con mia sorella di Rachel Simon

"In autobus con mia sorella" è una storia vera  che personalmente, ad essere onesta non mi ha toccato particolarmente, ho trovato questo libro molto retorico e particolarmente noioso. Mi è soltanto piaciuto lo spunto sul concetto di autodeterminazione sulle disabilità, una riflessione che poteva essere approfondita ampiamente, a cui avrei dedicato molto più tempo e più pagine perché è un argomento interessante che poteva essere analizzato sotto molti aspetti spesso e volentieri nella sua difficoltà di attuazione e complessità.

Antologia di Spoon River di Masters

Un classico della poesia americana, io di poesia ne ho percepita ben poca. Credo che si tratti più degli epitaffi più tragici e deprimenti, forse è la maledizione di Spoon River per cui tutti i suoi abitanti fanno sempre una  fine sempre  tristissima. 
Sicuramente, la traduzione italiana non è particolarmente buona di questa edizione in mio possesso, per cui si perde anche un po' l' aspetto stilistico , poi in italiano perde tanto, comunque è stato un buon esercizio per l' inglese, destreggiarmi e provare io a tradurlo prima di leggere la traduzione, dato che vi è riportata anche la versione originale in inglese.  Poi faccio veramente fatica con i libri che non hanno di per sé una storia lineare da raccontare, e questo non è proprio sulle mie corde.

mercoledì 23 aprile 2025

Peonia Rossa di Lin Yutang

Peonia Rossa di Lin Yutang, riflette sulla condizione della donna alla fine del secolo in  Cina: Che non avrebbe potuto neanche risposarsi  a seguito di una vedovanza, ma avrebbe dovuto restare  a compiangere il marito defunto per il resto dei suoi giorni vivendo a casa dei suoceri e occupandosi di loro nella vecchiaia. 
Ma Peonia è una protagonista che come Madame Bovary sfida le convenzioni, eppure, pur non avendo lo stesso finale tragico, rimane un senso di vuoto e di rammarico perché il finale ha un sapore più amaro che dolce, perché la protagonista riflette su cosa sia effettivamente l' amore, il più delle volte per lei  spesso fugace, effimero ed inconsistente, destinato a svanire in pochissimo tempo, quando ogni desiderio e brama sull'oggetto amato venga appagato.  
La protagonista si trae in errore nel credere che l' amore vero e più autentico sia quello non consumato e vissuto pienamente,  perché non logorato dal tempo, dalla conoscenza profonda e intima degli amanti sia nei loro pregi che nei loro difetti. 
Ma questo meccanismo sicuramente ai tempi si innescava molto più facilmente perché non si poteva cercare nell' amore una connessione più profonda, ma era tutto estremizzato ogni infatuazione era vista e percepita come amore, soprattutto per le donne che non erano libere di soddisfare semplicemente i loro desideri sessuali più intimi, e così si lasciavano sprofondare nell' inganno che quello fosse il vero amore, quando semplicemente si trattava decisamente di altro.
Peonia alla fine si rassegna e capisce di non poter mai trovare l'uomo che amerà per il resto della vita , perché qualsiasi uomo finisce per stancarla  giungendo ad una conoscenza più intima e profonda , e soprattutto quando ogni desiderio venga soddisfatto, si accorge di perdere del tutto interesse. In realtà si potrebbe dire che Peonia abbia amato tutti i suoi amanti e allo stesso tempo nessuno, ma con ognuno aveva una connessione profonda differente, forse in fondo con il cugino Mengchia c'era un sentimento vero e intenso nutrito da una complicità intellettuale, ma anche con An Tonien non era meno, mentre con gli altri amanti si ricorreva ad una pura intensità sessuale e fisica, ma restava comunque poca cosa da niente. Forse Peonia non ha trovato l' uomo che le potesse piacere in tutti i suoi aspetti, o semplicemente come Madame Bovary era troppo appassionata e confondeva l' infatuazione con l' amore. Fatto sta che alla fine del romanzo, la protagonista finisce per adeguarsi alle convenzioni e alle regole, sposa un uomo pur sapendo di non amarlo, pur sapendo che l' infatuazione si è già assopita nell' atto nuziale. 
Tuttavia, a differenza di Madame Bovary lo scenario è differente, forse potremo pensare più che "ad un adeguarsi alle convenzioni" , forse Peonia è maturata sotto un piano emotivo e ha cominciato a capire che l' amore non è come quello dei romanzi , non è mai soltanto pura poesia, ma che debba avere delle basi solide e concrete, e che la magia a lungo andare si spegne sotto l' influsso della conoscenza, della legittimazione matrimoniale  e non più nei rapporti con sconosciuti misteriosi ed enigmatici attraverso relazioni illecite, adultere con uomini sposati , poi incestuose con il cugino,  e comunque  tutte proibite. Si può vedere sotto due aspetti differenti , ma comunque Lin Yutang decide di dare una conclusione più semplice , senza esagerazioni , non sfociando negli eccessivi drammi e tragedie a cui ci hanno abituato Flaubert in Madame Bovary o Tolstoj in Anna Karenina, e questa magnamita e comprensione verso la propria protagonista mi ha sorpreso molto, da parte di uno scrittore cinese mi aspettavo in realtà anche qui una tragedia dopo l'altra, e invece, Lin Yutang decide solo di condannare la sua protagonista a fare i conti con la realtà che non si può vivere solo di amore passionale estetico e poetico , ma che bisogna fare i conti con l'appassire di questo sentimento di vederlo scemare  sotto al peso della routine coniugale. 
È un finale che si sposta più sul piano del razionale e della concretezza dell'amore, piuttosto che sfociare nel sentimentalismo tragico ed eccessivo , e mi ha sorpreso e piaciuto molto. 
Poi in effetti un' altra chiave di lettura  potrebbe essere che l' amore per un uomo è fugace , vacuo, ma quello per un figlio, destinato a perdurare per sempre, e se pensiamo a cosa è disposta a fare Peonia per gli affetti, rinunciare alla passione per Mengchia in prospettiva della felicità della sorella Jasmine, possiamo concludere che decida di preferire di legarsi affettivamente all' amore di un figlio piuttosto che a quella di un uomo, poiché spesso dice alla sorella "Il mio vero amore sarà il mio bambino". 
All' inizio si pensa che si riferisca alla giovane età del suo amante, ma quelle parole in relazione al finale possono a questo punto significare che abbia rinunciato all' amore passionale , per scegliere  e ottenere piuttosto quello materno più incondizionato e persistente.

domenica 16 marzo 2025

E morì ad occhi aperti di Derek Raymond

Appassionata della casa editrice "Meridiano zero"cerco di ritrovare tutti gli autori e i libri di coloro che venivano pubblicati tramite questa casa editrice , dato che molte di queste edizioni di Meridiano zero sono ormai introvabili. Dereck Raymond è stata una bella scoperta con "incubo di strada"un noir dal sapore amaro per la sua crudezza, e che ricorda un po' le atmosfere cupe del celebre film di "Sin city". Tuttavia "E morì ad occhi aperti"non mi ha convinto del tutto, rimango fedele ad "incubo di strada" un noir riflessivo e fuori dagli schemi, mentre "E morì ad occhi aperti"risulta essere monotono e ripetitivo, nulla di entusiasmante, eccessivamente piatto.

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