martedì 19 agosto 2025

il libro che la tua chiesa non ti farebbe mai leggere

Un libro ipercritico su tutte le religioni del mondo, che però non soddisfa il mio appetito di conoscenza, mi aspettavo qualcosa di più dal punto di vista della religione cattolica e cristiana, mi aspettavo qualcosa sul vangelo di Giuda e Maria,  vangeli non riconosciuti e insabbiati dalla chiesa cristiana. Su alcuni punti ci sono anche delle forzature, tipo "perché nella bibbia ci sono di seguito due passi identici" magari, per esempio un errore di stampa no? Mi è piaciuta ampiamente la parte che approfondisce la religione mormona, ma su altri aspetti come la pedofilia nella chiesa cristiana risulta abbastanza vaga, molto probabilmente perché il libro è antecedente allo sconvolgente caso Spotlight.

martedì 12 agosto 2025

La ragazza della morte di Irene Nonnis

Questo libro è molto carino, perché riesce con leggerezza e spensieratezza a trattare argomenti forti, ma senza apparire superficiale. La prosa è spontanea e diretta, non costruita ed elaborata, e l' ho apprezzato perché è un introspezione realistica, e in qualche modo penso che molti lettori e lettrici possano  immedesimarsi nelle stravaganze familiari della protagonista, o nei suoi pensieri. Come per esempio "La cosa più assurda che può capitare è la vita" viceversa da quel che si pensa rispetto invece alla morte. Mi è piaciuto perché è riuscito a trattare anche un lavoro meno conosciuto quello di truccatrice dei morti, che in Italia resta ancora un lavoro poco diffuso, ma in effetti per quanto possa apparire irrilevante, ha una grande importanza preservare un buon ricordo dei propri cari defunti, che il giorno del funerale sia un'esperienza piacevole vederli e commemomorarli per un ultimo saluto, preservandone la memoria laddove sia ancora possibile. 

domenica 10 agosto 2025

Fahrenheit 451 di Ray Bradbury

Una distopia pregna di significato, non come i romanzi moderni su cui la distopia è avventura, qui la distopia racconta e spiega cos' è l' alienazione, smettere di pensare, cos' è una dittatura, la guerra e cosa rappresentano i libri  in una società in cui si censurano e bruciano, impedendo  alle persone la libertà di pensare, di formarsi una propria idea, si esercita il controllo delle menti di ogni persona e gli si impedisce di ricordare , di serbare memoria di quanto è accaduto nel passato.
Montag è un vigile del fuoco che appicca gli incendi, che brucia i libri, fino a che il potere dell' attrazione per il proibito non lo spingerà ad aprirne uno, un po' per curiosità fino a che non potrà più farne a meno, così da mettere in discussione se stesso e tutto quello in cui ha sempre creduto giusto. 
Un romanzo che vale la pena leggere almeno una volta nella vita, che resta straordinariamente ancora attuale e resiste al tempo. 
Mi ha sorpreso molto e mi ha fatto sorridere su alcune parti, perché mi sembrava che la distopia, non fosse più tanto lontana dalla realtà  e che fosse persino attuale, quando si parlava di informazioni distorte per rassicurare il popolo dicendogli che va tutto bene, anche se è una bugia.

giovedì 17 luglio 2025

La casa del silenzio di John Burnside

Sempre dalla casa editrice "Meridiano zero" un altro libro disturbante, La casa del silenzio di John Burnside. Questo romanzo mi ha rapito in tutti i sensi, perché a differenza delle "madri nere" qui il protagonista è il cattivo, e si viene completamente "rapiti" costretti ad entrare dentro la testa di un psicopatico, ossessionato dal linguaggio, così tanto da voler portare avanti un esperimento, prendendo ispirazione dal mito persiano di Akbar il grande che aveva fatto costruire un palazzo popolato da neonati e servitori muti per scoprire se il linguaggio fosse innato o acquisito. Il palazzo divenne noto come casa del silenzio. Così il protagonista mette in atto un piano diabolico per poter sperimentare lui stesso su dei neonati se è veramente così, decide di replicare quanto aveva fatto Akbar il grande, in casa propria.
L'uso della prima persona in questo romanzo diventa potente e spaventoso. Non so neanche se a preoccuparmi sia tanto la storia, il protagonista o lo scrittore che è riuscito a immedesimarsi così bene, da entrare nella testa di un uomo squilibrato e le sue ossessioni. 
È incredibile come sia stato rappresentato perfettamente bene il protagonista, di cui sappiamo ogni suo pensiero, idea, azione e opinione, insomma veniamo catapultati controvoglia dentro la testa di uno psicopatico, nel seguire "il filo logico dei suoi ragionamenti", per quanto di logico non ci sia veramente niente. 
Diventa anche faticoso per il lettore proseguire la lettura perché la prima persona diventa asfissiante, come se ci troviamo costretti controvoglia a guardare troppo in profondità nell' abisso della mente umana, e forse non vogliamo osservare e sapere cosa passa per la mente di queste persone. La scelta della prima persona è la cosa più azzeccata e potente di questa storia perché ci sconvolge e spiazza completamente, perché non appare sin da subito evidente che il protagonista sia un personaggio negativo, si percepisce che abbia dei problemi e delle proprie fissazioni, ma all' inizio si empatizza pure con il protagonista, e questo crea un forte disagio al lettore  quando la storia prosegue e va avanti, prendendo una piega sconvolgente. 
Libro agghiacciante e sconvolgente. 
Non mi stupirei se lo scrittore avesse preso ispirazione da qualche noto serial killer americano realmente esistito, ne delinea un profilo mentale così chiaro e in un certo senso con "una sua logica".

domenica 13 luglio 2025

Le madri nere di Pascal Francaix

Di sicuro, è un libro fuori dagli schemi come molti dei libri che "Meridiano zero" ha pubblicato nel tempo, motivo per cui resta una casa editrice di nicchia che mi affascina. Le madri nere è una fiaba nera, agghiacciante, cruda e spaventosa, che ahimè non possiede un lieto fine, non almeno seguendo i canoni classici del "vissero tutti felici e contenti". All' inizio non mi ha entusiasmato molto, la scelta dell' autore di raccontare la storia in prima persona tramite il diario di un bambino Maurice, mi sembrava tutto un po' surreale, e poco dettagliato, come se ogni cosa che accadesse venisse banalizzata, ma poi ho cominciato a capire meglio l' espediente narrativo. Quello che l' autore ci narra è la realtà vista tramite gli occhi di Maurice, come un bambino vive e percepisce gli avvenimenti che gli accadono, senza sapere neanche cosa effettivamente stia  provando al riguardo, e in effetti può essere specchio di quello realmente accade quando ogni giorno un bambino  deve fare i conti con le pazzie di sua madre ripetutamente ogni giorno, ad un certa si diventa apatici e indifferenti, o si diventa quasi abituati a tutto quello che accade e lo si assorbe come se niente fosse. Diciamo che è una scrittura molto secca e diretta, eppure allo stesso tempo efficace per la storia spiazzante e claustrofobica che viene raccontata.  Quando ci sei dentro, assolutamente dentro la follia di un' altra persona e non ne puoi uscire perché sei il figlio di quella persona, sei minorenne ancora troppo piccolo, ci vivi insieme e sei costretto a vivere tutte le angherie, soprusi, e tutte le convinzioni di tua madre fino a che non ti influenzano del tutto, fino a farle diventare vere. Ora qui non stiamo parlando di disfunzionalità comportamentale in famiglia , questo libro estremizza ingigantisce le cose, le porta al limite della sopportazione e di quello che noi da lettori potremo credere possibile.
La rabbia violenta e schizofrenica della madre di Maurice ci spiazza, eppure per quanto ci possa sembrare surreale, esiste, può purtroppo presentarsi e accadere persino nella realtà. Anche le riunioni delle madri nere che effettuano messe nere spiritiche per comunicare con gli spiriti dei figli morti, per quanto ci possa sembrare una stupidaggine, purtroppo esistono veramente persone che credono a queste cose e le praticano. È un libro che vale la pena leggere , il finale mi ha lasciato senza fiato e parole. Vale la pena sentirsi scossi, e provare estraniamento per quello che si sta leggendo, perché secondo me è un libro che ripaga le aspettative. Ovviamente, però devono piacere questo genere di libri, quelli inaspettati che ti inquietano e scuotono mentalmente a livello psicologico, se non piacciono o si è troppo sensibili e facilmente impressionabili meglio non leggerlo. Ci sono anche molte scene splatter e da voltastomaco, quindi sì non è un libro per tutti, ma è per chi piacciono i libri originali, insoliti e grotteschi.

giovedì 10 luglio 2025

La casa della Luce di Yoko Ogawa

Credo di avere un rapporto complicato con Yoko Ogawa, avevo letto un altro libro suo che non mi era piaciuto affatto "Profumo di ghiaccio", che all' inizio mi aveva coinvolto, poi però andando avanti avevo perso il filo e il senso della storia. In questa raccolta di tre racconti vengono condensate tutte le stranezze e l' incomprensibilità dell' autrice. Sicuramente, è una penna giapponese del tutto particolare, è solo che in molti racconti è come se il finale rimanesse aperto come sospeso, lasciando aperte tante chiavi di interpretazione, ovviamente so che sicuramente sia una cosa voluta e ricercata dall' autrice, ma personalmente mi provoca malessere e mi innervosisce, io devo sapere e capire, ma forse è proprio questo che Yoko Ogawa intende comunicarci non sempre nella vita riusciamo a sapere e a capire tutto quello che ci accade. Ogni racconto é focalizzato sul corpo di un' altra persona sui cambiamenti che subisce per gravidanza, per incidenti e crescita. Il corpo umano di un altro essere umano visto da qualcuno altro, con amore, compassione, paura e inquietudine, o con pulsioni sessuali. Sicuramente i racconti più belli sono "La gravidanza" in cui una sorella vede il corpo della sorella cambiare, e consequenzialmente anche i suoi comportamenti, e i suoi continui malesseri tra cui le nausee. Una gravidanza che non viene vissuta in modo gioioso da nessun personaggio, neanche dalla stretta interessata, ma viene percepita in modo inquieto e spaventoso, come se quel feto avesse preso possesso del proprio corpo. Un horror psicologico, e il finale lascia abbastanza scossi, da non voler accettare che sia il vero finale, si spera quasi che si tratti di un sogno o meglio di un incubo della sorella, dopotutto appare così onirico e fatale da sembrarlo. Mentre sul dormitorio non mi va molto di soffermarmi, è un racconto pieno di tanti interrogativi, fino alla fine non ho ben capito il senso e il significato della storia, però, sicuramente la prosa e il modo in cui Yoko Ogawa descrive le emozioni e il modo in cui viene visto il corpo di una persona senza braccia e gambe è molto forte e rende bene l' idea di cosa si prova, di come si percepisce la disabilità. La casa della Luce invece è un racconto più interessante e psicologico, ma anche questo si chiude con un finale spiazzante e aperto. 

martedì 1 luglio 2025

Eugenie Grandet di Honoré De Balzac

Il vero protagonista di questo romanzo sono i soldi, in realtà tutto gira attorno agli affari. Come Mastro Don Gesualdo, il contadino Grandet è accecato dalla ricchezza, ed è l' unica cosa che più gli importa. In questo romanzo l' avarizia vince e prevale sulla virtù della piccola Eugenie, che crescendo impara a stare al mondo, come ha fatto il padre, più che ereditiera di ricchezza, diviene l' erede di calcolo e avarizia. Il matrimonio è più una questione di affari, che di sentimenti. Tuttavia, per quanto il romanzo abbia un finale controverso, Honoré De Balzac mantiene sempre un tono ironico e sarcastico da commediante, non sfocia mai nel drammatico, mantiene sempre una leggerezza nel raccontare qualsiasi dramma, come se in fondo nulla vada poi preso troppo sul serio, la vita è una commedia con epiloghi drammatici , ma che vogliamo farci questa è la vita.

lunedì 16 giugno 2025

National Geographic: Giappone

Una magnifica sintesi del Giappone, culturale, artistico, paesaggistico e monumentale. Non si presenta come una vera e propria guida, ma offre tante informazioni imprescindibili sui monumenti principali , gli usi e costumi, sugli animali e la vegetazione caratteristica del Giappone e e laddove le parole non servono si lascia spazio alla potente forza delle immagini. Riesce inoltre a spiegare con maggiore chiarezza anche i svariati periodi Giapponesi , dal passaggio al periodo Sengoku in cui il Giappone era ancora diviso tra i clan dei signori feudali, i cui vassalli erano i samurai  che combattevano per loro  e giuravano al loro signore estrema fedeltà fino al sacrificio della propria vita, secondo i principi del Bushido, regole di grande forza morale e contraddistinti da principi filosofici buddhisti e zen. I samurai erano  esperti della cerimonia del tè e di calligrafia , oltre ad essere una grande casta guerriera. Poi si passò al periodo Edo, in cui il Giappone viene unificato , sotto la dittatura della dinastia imperiale Tokugawa, di cui la capitale divenne Edo, che sarebbe l' attuale Tokyo. Chiarisce il Giappone sotto molti aspetti , offrendo una visione scorrevole e chiarificatrice senza riempire il lettore  di troppe informazioni dispersive, è  un  testo coinciso ed efficace che offre una panoramica complessiva e potente del Giappone con immagini anche particolarmente suggestive.

mercoledì 11 giugno 2025

Il lavoro non ti ama di Sarah Jaffe

Questo libro ci apre gli occhi sul legame tossico del lavoratore dipendente verso il proprio lavoro. Sarah Jaffe riporta testimonianze reali lavorative in diversi settori e ci fa capire le dinamiche contorte e malate dello sfruttamento lavorativo, e di quante volte la dedizione al proprio lavoro sia una vera fregatura e di quante ingiustizie in ambito lavorative vengono tutte le volte subite dai dipendenti, tra tagli del personale e licenziamenti ingiusti. Tuttavia, l' ho trovato su alcuni punti eccessivamente pesante, molto documentaristico e storico , mentre me lo aspettavo più psicologico. Inoltre, è molto focalizzato sul lavoro nella società inglese e americana, anche se molte situazioni e dinamiche non sono neanche troppo distanti dall' Italia. Inoltre un bel capitolo particolare è stato dedicato ai programmatori di videogiochi e non , capitolo che riproduce in buona parte fedelmente le problematiche lavorative dei programmatori di videogiochi, ricevuto feedback positivi da mio marito che lavora nel settore. Nel complesso mi è piaciuto, tuttavia mi aspettavo qualcosa di meno pedante, e più riflessivo e psicologico. Altra pecca manca il capitolo sulle assistenti dentali e odontoiatriche, lì ci sarebbe tanto da dire sul nostro lavoro.


venerdì 16 maggio 2025

In autobus con mia sorella di Rachel Simon

"In autobus con mia sorella" è una storia vera  che personalmente, ad essere onesta non mi ha toccato particolarmente, ho trovato questo libro molto retorico e particolarmente noioso. Mi è soltanto piaciuto lo spunto sul concetto di autodeterminazione sulle disabilità, una riflessione che poteva essere approfondita ampiamente, a cui avrei dedicato molto più tempo e più pagine perché è un argomento interessante che poteva essere analizzato sotto molti aspetti spesso e volentieri nella sua difficoltà di attuazione e complessità.

Antologia di Spoon River di Masters

Un classico della poesia americana, io di poesia ne ho percepita ben poca. Credo che si tratti più degli epitaffi più tragici e deprimenti, forse è la maledizione di Spoon River per cui tutti i suoi abitanti fanno sempre una  fine sempre  tristissima. 
Sicuramente, la traduzione italiana non è particolarmente buona di questa edizione in mio possesso, per cui si perde anche un po' l' aspetto stilistico , poi in italiano perde tanto, comunque è stato un buon esercizio per l' inglese, destreggiarmi e provare io a tradurlo prima di leggere la traduzione, dato che vi è riportata anche la versione originale in inglese.  Poi faccio veramente fatica con i libri che non hanno di per sé una storia lineare da raccontare, e questo non è proprio sulle mie corde.

mercoledì 23 aprile 2025

Peonia Rossa di Lin Yutang

Peonia Rossa di Lin Yutang, riflette sulla condizione della donna alla fine del secolo in  Cina: Che non avrebbe potuto neanche risposarsi  a seguito di una vedovanza, ma avrebbe dovuto restare  a compiangere il marito defunto per il resto dei suoi giorni vivendo a casa dei suoceri e occupandosi di loro nella vecchiaia. 
Ma Peonia è una protagonista che come Madame Bovary sfida le convenzioni, eppure, pur non avendo lo stesso finale tragico, rimane un senso di vuoto e di rammarico perché il finale ha un sapore più amaro che dolce, perché la protagonista riflette su cosa sia effettivamente l' amore, il più delle volte per lei  spesso fugace, effimero ed inconsistente, destinato a svanire in pochissimo tempo, quando ogni desiderio e brama sull'oggetto amato venga appagato.  
La protagonista si trae in errore nel credere che l' amore vero e più autentico sia quello non consumato e vissuto pienamente,  perché non logorato dal tempo, dalla conoscenza profonda e intima degli amanti sia nei loro pregi che nei loro difetti. 
Ma questo meccanismo sicuramente ai tempi si innescava molto più facilmente perché non si poteva cercare nell' amore una connessione più profonda, ma era tutto estremizzato ogni infatuazione era vista e percepita come amore, soprattutto per le donne che non erano libere di soddisfare semplicemente i loro desideri sessuali più intimi, e così si lasciavano sprofondare nell' inganno che quello fosse il vero amore, quando semplicemente si trattava decisamente di altro.
Peonia alla fine si rassegna e capisce di non poter mai trovare l'uomo che amerà per il resto della vita , perché qualsiasi uomo finisce per stancarla  giungendo ad una conoscenza più intima e profonda , e soprattutto quando ogni desiderio venga soddisfatto, si accorge di perdere del tutto interesse. In realtà si potrebbe dire che Peonia abbia amato tutti i suoi amanti e allo stesso tempo nessuno, ma con ognuno aveva una connessione profonda differente, forse in fondo con il cugino Mengchia c'era un sentimento vero e intenso nutrito da una complicità intellettuale, ma anche con An Tonien non era meno, mentre con gli altri amanti si ricorreva ad una pura intensità sessuale e fisica, ma restava comunque poca cosa da niente. Forse Peonia non ha trovato l' uomo che le potesse piacere in tutti i suoi aspetti, o semplicemente come Madame Bovary era troppo appassionata e confondeva l' infatuazione con l' amore. Fatto sta che alla fine del romanzo, la protagonista finisce per adeguarsi alle convenzioni e alle regole, sposa un uomo pur sapendo di non amarlo, pur sapendo che l' infatuazione si è già assopita nell' atto nuziale. 
Tuttavia, a differenza di Madame Bovary lo scenario è differente, forse potremo pensare più che "ad un adeguarsi alle convenzioni" , forse Peonia è maturata sotto un piano emotivo e ha cominciato a capire che l' amore non è come quello dei romanzi , non è mai soltanto pura poesia, ma che debba avere delle basi solide e concrete, e che la magia a lungo andare si spegne sotto l' influsso della conoscenza, della legittimazione matrimoniale  e non più nei rapporti con sconosciuti misteriosi ed enigmatici attraverso relazioni illecite, adultere con uomini sposati , poi incestuose con il cugino,  e comunque  tutte proibite. Si può vedere sotto due aspetti differenti , ma comunque Lin Yutang decide di dare una conclusione più semplice , senza esagerazioni , non sfociando negli eccessivi drammi e tragedie a cui ci hanno abituato Flaubert in Madame Bovary o Tolstoj in Anna Karenina, e questa magnamita e comprensione verso la propria protagonista mi ha sorpreso molto, da parte di uno scrittore cinese mi aspettavo in realtà anche qui una tragedia dopo l'altra, e invece, Lin Yutang decide solo di condannare la sua protagonista a fare i conti con la realtà che non si può vivere solo di amore passionale estetico e poetico , ma che bisogna fare i conti con l'appassire di questo sentimento di vederlo scemare  sotto al peso della routine coniugale. 
È un finale che si sposta più sul piano del razionale e della concretezza dell'amore, piuttosto che sfociare nel sentimentalismo tragico ed eccessivo , e mi ha sorpreso e piaciuto molto. 
Poi in effetti un' altra chiave di lettura  potrebbe essere che l' amore per un uomo è fugace , vacuo, ma quello per un figlio, destinato a perdurare per sempre, e se pensiamo a cosa è disposta a fare Peonia per gli affetti, rinunciare alla passione per Mengchia in prospettiva della felicità della sorella Jasmine, possiamo concludere che decida di preferire di legarsi affettivamente all' amore di un figlio piuttosto che a quella di un uomo, poiché spesso dice alla sorella "Il mio vero amore sarà il mio bambino". 
All' inizio si pensa che si riferisca alla giovane età del suo amante, ma quelle parole in relazione al finale possono a questo punto significare che abbia rinunciato all' amore passionale , per scegliere  e ottenere piuttosto quello materno più incondizionato e persistente.

domenica 16 marzo 2025

E morì ad occhi aperti di Derek Raymond

Appassionata della casa editrice "Meridiano zero"cerco di ritrovare tutti gli autori e i libri di coloro che venivano pubblicati tramite questa casa editrice , dato che molte di queste edizioni di Meridiano zero sono ormai introvabili. Dereck Raymond è stata una bella scoperta con "incubo di strada"un noir dal sapore amaro per la sua crudezza, e che ricorda un po' le atmosfere cupe del celebre film di "Sin city". Tuttavia "E morì ad occhi aperti"non mi ha convinto del tutto, rimango fedele ad "incubo di strada" un noir riflessivo e fuori dagli schemi, mentre "E morì ad occhi aperti"risulta essere monotono e ripetitivo, nulla di entusiasmante, eccessivamente piatto.

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